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Pasquale Tridico

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È dovuto scendere in campo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per sollecitare l’Inps e tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte ad accelerare le procedure per l’erogazione ai lavoratori degli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione in deroga, il bonus alle partite Iva e agli autonomi.

LA SFERZATA

Il premier è stato chiaro: «Ho chiesto al ministero del Lavoro e all’Inps di mettere in campo uno sforzo straordinario affinché i pagamenti siano attivati entro il 15 aprile e, se possibile, anche prima. Voglio che i tempi siano dimezzati rispetto alla scadenza fissata».

Parole rivolte, evidentemente, al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che nella giornata di ieri ha cercato di mettere ordine nel marasma delle procedure da avviare e per le quali l’Istituto sta arrancando. Proprio Tridico ha parlato, in una intervista a Sky, di 30 giorni di tempo per pagare la cassa integrazione e il bonus di 600 auro agli autonomi. Un periodo di tempo troppo lungo per Conte, che ne ha chiesto il dimezzamento, temendo che lo sforzo messo in campo dal governo possa risultare ridimensionato in termini di percezione del beneficio da parte delle famiglie.

Tutte le misure di sostegno al reddito previste nel decreto “cura Italia” del 17 marzo, per le quali il governo ha stanziato oltre 10 miliardi da distribuire a una platea di 11 milione di persone, ancora non entrano nelle tasche di chi ne ha diritto. I problemi di liquidità per le famiglie che vivono di stipendio e per i lavoratori autonomi iniziano a farsi sentire e la prospettiva probabile è che questo stato di cose si prolunghi oltre il 3 aprile, periodo coperto dal decreto “cura Italia”.

L’ACCELERAZIONE

«Ho dato chiara indicazione a tutti gli uffici pubblici affinché si superino gli ordinari passaggi burocratici, si abbrevino al massimo i tempi normali. Il decreto “Cura Italia” è stato solo un primo, pur importante, passo» ha sottolineato Conte ricordando, tra i diversi strumenti di sostegno al reddito avviati, anche l’estensione della cassa integrazione in deroga su tutto il territorio nazionale e «a tutti i settori produttivi». Quindi, ha detto ancora il premier «da lunedì 30 marzo i datori di lavoro possono fare domanda e il bonifico arriverà direttamente sull’Iban del lavoratore» che, a questo punto, dovrebbe ricevere le somme spettanti entro il 15 di aprile.

Per la cassa integrazione ordinaria da ieri è possibile far pervenire le richieste. Le domande per i bonus e gli indennizzi, ha spiegato il premier, saranno disponibili sul sito dell’Inps dal 31 marzo.

«Ai tanti autonomi, alle tante partite Iva dico con chiarezza e trasparenza: questo è solo l’inizio, stanno arrivando altre misure. Siamo nel pieno di una corsa a ostacoli per il nostro Paese. E quando per lavoratori e famiglie l’ostacolo si fa troppo alto, c’è lo Stato che li aiuta a superarlo. Tutti insieme dobbiamo lavorare per far rialzare l’Italia. Subito».

PRESSING SULL’INPS

Certo, anche per l’Inps sono tempi duri, con un sovraccarico di lavoro da affrontare e, come ha spiegato Tridico «il 90% del personale in smart working». Tutte le procedure per accedere alla cig e ai bonus, ha assicurato, saranno semplificate, «chi non ha il Pin lo chiede sul nostro portale e riceve sul cellulare la parte per completare il codice, per saltare i tempi della spedizione postale».

In serata, intervenendo a Porta a Porta, Tridico ha detto che in questi giorni l’Inps sta predisponendo tutte le procedure per l’erogazione di bonus. «Si tratta di procedure nuove – ha detto – Il settore informatico dell’istituto sta lavorando a ritmi forsennati per consentire a tutti gli italiani di avere un reddito».

Oltre agli ammortizzatori sociali l’Inps si trova a gestire anche le procedure per i congedi parentali straordinari per le famiglie con figli fino a 12 anni in difficoltà per la chiusura delle scuole e per il bonus baby sitter da 600 euro (1.000 euro per i lavoratori del settore sanitario e i ricercatori). Tridico si è detto comunque «confidente» che non ci saranno problemi di risorse economiche. «Tutte le prestazioni sociali hanno un limite di spesa e saranno rifinanzate».

Forte la pressione politica sull’attuazione dei benefici approvati e che ancora non arrivano alle famiglie. Ieri la segreteria del Pd (riunita in video conferenza) ha affrontato il tema delle «risposte concrete da dare alle famiglie» e ha reclamato «risposte tempestive, con tempi certi di sblocco della liquidità e di sostegno ai redditi. Bisogna semplificare e restringere il più possibile la distanza tra i provvedimenti che vengono presi e gli effetti sulle tasche dei cittadini e delle imprese».

Il leader della Lega, Matteo Salvini, parla di «rischio di caos sociale, milioni di lavoratori non possono aspettare». Per accelerare i tempi la Lega propone che «le banche forniscano alle aziende, con garanzia dello Stato, la liquidità per pagare subito, superando burocrazia e lungaggini».


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