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Un'edicola

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L’epidemia da coronavirus è destinata a trasformare anche le edicole. «Nell’ambito del progetto di riforma Editoria 5.0 ci impegneremo anche per far diventare le edicole un hub di servizi delle Asl e dei Comuni», assicura il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Andrea Martella in un’intervista a Repubblica nella quale sottolinea anche che «andando in edicola si potrà anche avere un certificato dell’anagrafe o fare una prenotazione medica».

Il sottosegretario, tra i più convinti assertori del fatto che le edicole sono «un presidio fondamentale per la tenuta democratica del nostro Paese, perché, dal momento che vendono la totalità dei prodotti editoriali, garantiscono il pluralismo», sostiene anche che «in tutti i decreti per l’emergenza è stata ribadita la decisione di mantenere aperte le edicole, perché forniscono un servizio essenziale» pertanto aggiunge «abbiamo anche voluto sostenere lo sforzo di chi rimane aperto, raddoppiando il credito d’imposta ed estendendolo per la consegna a domicilio dei giornali, al canone di affitto, alle imposte locali e alle spese di connessione». 

E se non sono stati stanziati altri soldi rispetto alla legge di Bilancio 2020 come chiedevano invece gli edicolanti, rimasti per questo insoddisfatti, il sottosegretario assicura che sono «avanzate risorse dall’anno precedente, e quindi disponiamo già della copertura» richiesta. Come a dire: stiano tranquilli gli edicolanti, le risorse che si aspettavano ci sono già.

E alle richieste della categoria che il credito d’imposta diventi una misura stabile di bilancio, per porre fine all’incertezza che si ripropone ogni anno sulle coperture, il sottosegretario dice che gli edicolanti «hanno ragione» e che lui stesso conta «di metterla a regime già dalla prossima legge di Bilancio, tenendo conto delle esigenze che emergeranno» anche perché già ora «c’è un tema liquidità che investe tutta la filiera dell’editoria» anche se già adesso «abbiamo esteso il credito d’imposta ai distributori che portano i giornali anche nei comuni più piccoli, fino a 5.000 abitanti» assicura il sottosegretario all’Editoria.

Ma Martella non manca di aggiungere: «Stiamo per chiudere un accordo con le Poste per ridurre al minimo per i giornalai le commissioni per i pagamenti digitali. E lavoreremo per costruire le condizioni per la revisione dell’attuale aggio (cioè la quota del prezzo di copertina che i giornalai trattengono sulla vendita dei prodotti editoriali) in direzione più favorevole agli edicolanti e tenendo conto dell’intera filiera».


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