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Il ministro Erika Stefani e il governatore Attilio Fontana

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La ministra Erika Stefani non risponde alle domande dei giornalisti. Protetta “militarmente” da uomini dello staff e della comunicazione, non ha voluto dire una sillaba al nostro Marincola che si era permesso di chiederle, nella sede del Cnel, che cosa risponde a chi la accusa di avere dato in Parlamento numeri non veri sulla ripartizione della spesa pubblica totale tra Nord e Sud.

«Non rispondo ai giornalisti. Questo era l’accordo» e così la ministra-Pinocchio liquida la partita. LEGGI LA NOTIZIA

Riconoscere in pubblico che al Nord, grazie al trucco della spesa storica, vanno decine di miliardi dovuti al Sud? Mai, per carità.

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La ministra Stefani, dunque, continua a scappare dalla verità, ma quasi in contemporanea da Milano è il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a gettare la maschera: «Se il movimento 5 stelle dovesse tirare dritto sul fondo di perequazione, meglio cambiare argomento, meglio cambiare discorso… abbiamo dimostrato che tratteniamo i soldi che lo Stato spende oggi e che domani spenderemo noi».

LA SPESA STORICA FA AUMENTARE I REGALI IL NORD, SI PASSA A 62,3 MILIARDI

Non dice lui, come la Stefani, che tra i soldi che lo Stato spende oggi – in tutte le sue articolazioni – ce ne sono tantissimi che dovrebbero andare alle Regioni meridionali e non a loro, ma non vuol sentire parlare di fondo di perequazione perché aprirebbe la strada all’operazione verità. Si scoprirebbe il gigantesco scippo al Sud. Lui e la Stefani considerano quei soldi Cosa loro.

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