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Il governatore della Campania Vincenzo De Luca

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Appunti di viaggio per i “galli” del Lombardo-Veneto del Ridotto della Valtellina, i Governatori Attilio Fontana e Luca Zaia, e per i loro imitatori sotto la linea del Garigliano, come il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Consigliamo vivamente a tutti e tre di lasciare perdere con l’autonomia differenziata e ai primi due di fare i conti con la realtà. I Governatori più potenti del Paese devono capire che spaccare l’Italia non si può, almeno non si può di più di quello che già dolosamente si è fatto. Prima di ogni altro passo devono rendere conto di quanto hanno indebitamente sottratto.

Questi brevi appunti di viaggio sono dedicati a loro. Sono desunti dalla relazione della sezione delle Autonomie della Corte dei Conti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. Ne riproduciamo di seguito, in corsivo, due estratti. Punto 1) Non è possibile nemmeno parlare di autonomia regionale differenziata se prima non si definisce un meccanismo di perequazione che attui (dieci anni dopo!) non solo i principi costituzionali ma, addirittura, le regole previste dalla legge istitutiva del federalismo fiscale (n.42/2009).

Senza fissare preventivamente i livelli essenziali di prestazione (Lep) e i fabbisogni standard che devono essere uguali per tutti i cittadini italiani, dalle Alpi a Pantelleria, siamo fuori dalla legalità. Questo vale per il passato (asili nido, scuole, trasporti e così via) e coincide con il più clamoroso scippo di Stato (62,3 miliardi di spesa lorda) della storia recente del Paese attuato dal Nord a spese del Sud attingendo a piene mani dal bilancio pubblico.

Si è usata la carta truccata della spesa storica. Avrebbe dovuto operare per un tempo brevissimo necessario a definire i Lep e i Fabbisogni, invece è sempre lì, non la smuove nessuno. Di anno in anno il ricco è sempre più ricco e il povero sempre più povero.

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