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Il sequestro di persona è una forzatura, ancorché il caso Gregoretti è eticamente molto grave. Diciamo le cose come stanno. Ancora una volta l’accusa penale è tirata per i capelli. Un errore può essere peggio di un crimine, ma questo non vuol dire che ogni errore sia un crimine. Il quadro d’insieme, però, aumenta il seguito elettorale di Salvini, ma anche l’idea estremista di lui e, nel lungo termine, questo nuoce a lui e al Paese. Non sappiamo quanto nuocerà a Bonaccini, in quella Emilia-Romagna che tutto oggi muove per il valore politico nazionale che ormai è riconosciuto alla consultazione, ma tutto ciò che ruota intorno a questo voto regionale francamente inquieta.

Siamo all’ennesimo Salvini day, al solito balletto di propagande incrociate, e ci è voluta l’accademia di Paolo Pombeni per rendersi conto che il riferimento alla prigionia di Guareschi rivendicato dal leader leghista è quanto meno improvvido. Perché non stiamo parlando di un martire, ma di un uomo che viene condannato perché ha accusato De Gasperi di avere invitato nel 1944 gli alleati a bombardare Roma, ma lo ha fatto sulla base di documenti falsi. Diciamolo, anche qui: non proprio una storia esemplare. Francamente questo richiamo è surreale come lo è diventato quasi tutto oggi in Italia. Nel Salvini day c’è anche la Calabria perché il tema immigrazione e il “Santo Processo” tirano alla grande, moltiplicano il consenso che è legato essenzialmente all’uomo. Sganciato, cioè, da ogni riferimento alle scelte di governo gialloverdi che, come si è visto per gli investimenti pubblici, non riducono ma allargano pesantemente il divario tra Nord e Sud. Ci piace molto il movimento delle Sardine, per tante ragioni, ma questo inchinarsi senza inquinarli di sinistra e alleati “all’argine salvifico contro il sovranismo e il populismo di destra” fa un po’ tenerezza, non si riesce a capire quanto è speranza quanto è realtà.

Non vorremmo sembrare monotematici, ma fino a quando non si capirà che il Paese non è uno ma due, l’unica propaganda che diventa atto di governo è quella che unisce destra sovranista, sinistra storica e populismo di sinistra incompetente nella sistemica azione di spoliazione del Sud a favore del Nord e nell’indebolimento conseguente dell’intera economia. Anche oggi documentiamo che le università del Nord possono assumere, quelle del Sud no. Alle prime va il 42,3% delle risorse pubbliche, alle seconde il 21,4% e, anche aggiungendo Sicilia e Sardegna, ci si ferma al 32,4%.

Il Paese non è uno ma due. Dare prima 80 poi 100 euro in più in busta paga a chi lavora, significa darli due volte al Nord e una al Sud. Soprattutto significa continuare a buttare 13 miliardi (10 per gli 80 euro, 3 per il nuovo aumento) perché l’aiutino a chi uno stipendio lo ha già non gli cambia la vita, mentre tredici miliardi come incentivo fiscale per assumere al Sud significa creare lavoro nuovo (vero) e cambiare le cose.

Per fare questo bisogna capire di economia e conoscere l’Italia. Invece chi ci governa persevera nell’errore di sempre, almeno degli ultimi due decenni. Propaganda e arroganza servono lo stesso padrone.


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