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La colonia montana di Agerola

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Ci sono esempi virtuosi di buona politica che non producono la fuga dal territorio dei propri cittadini. Anzi. Attraggono intere famiglie che negli anni erano andate via in cerca di fortuna al Nord o all’estero. C’è chi fa i conti con lo spopolamento delle aree e ricorre alla sola accoglienza dei migranti per camuffare dietro la solidarietà un fallimento della politica e chi, invece, oltre ad aprire le porte a chi fugge da violenza e sopraffazione crea i presupposti e le condizioni per far ritornare a casa i suoi emigranti e “trattenere” i suoi giovani.

SUI MONTI LATTARI

Tutto questo è Agerola, piccolo centro partenopeo della catena dei monti Lattari, situato al confine tra la province di Napoli e Salerno, con tanto di affaccio sulla costiera amalfitana. Un tempo era denominata la “piccola Svizzera” napoletana, poi a cavallo tra la fine degli anni Settanta e Ottanta è iniziato il declino. La crisi del territorio è diventata sempre più marcata con il passare degli anni. La staticità, la mancata o insufficiente programmazione ha innescato la fuga di giovani e meno giovani verso altre mete. Un paese svuotato e case abbandonate. Ad animarlo, prevalentemente, gli anziani, che per fortuna da queste parti hanno vita lunga, grazie ad un ambiente incontaminato e alla genuità dei prodotti locali. Dai taralli ai latticini, dalle bontà dell’agricoltura alle carni. Anni bui e silenziosi. Ma la dignità e la forza di una comunità sono sempre determinanti per una svolta.
Al comune si sono susseguite diverse amministrazioni, in buona parte del centrosinistra. Negli ultimi 20/25 anni ognuno al comune ha dato il proprio contributo per il riscatto del paese, a partire dal 1997 con l’elezione di Tommaso Cuomo. La definitiva svolta è arrivata sotto la guida dell’amministrazione di Luca Mascolo, sindaco eletto nel 2011 e riconfermato nel 2016 e che dal 2017 riveste anche la carica di presidente dell’Ente idrico Campano.

LA PICCOLA SVIZZERA

In un ventennio Agerola ha iniziato a cambiare pelle, o meglio, si è riappropriata del suo territorio, delle sue bellezze, della sua secolare e paradisiaca sentieristica, dei suoi patrimoni storici e culturali. E’ ritornata ad essere la “piccola Svizzera” napoletana. Decoro urbano, ristrutturazioni degli immobili, rispetto per l’ambiente, valorizzazione dei prodotti locali. E non si poteva non scommettere sul rilancio di uno dei suoi fiori all’occhiello. Dopo i lavori di ristrutturazione che hanno ridato lustro all’ex Colonia Montana “Principe di Napoli” e ai suoi 23 mila metri quadrati di parco, nel suggestivo complesso ha preso vita un Polo Universitario per la formazione di figure professionali nel campo dell’enogastronomia etica e del turismo del futuro. Qui oggi ha sede la Scuola di Alta Cucina diretta dal celebre chef tedesco Heinz Beck.

CRESCE LA POPOLAZIONE

L’economia del territorio ha iniziato a prendere boccate d’ossigeno con il passare degli anni. Chi tempo fa era andato via per lavoro e assicurare un futuro dignitoso alla propria famiglia è ritornato alle origini. Ha scoperto che il suo futuro era nel suo passato. Una storia romantica del primo grande amore che ritorna. I dati sulla crescita demografica sono la testimonianza della svolta, così come quelli sull’apertura di nuove attività ricettive, di agriturismi, ristoranti, trattorie.

“La popolazione di Agerola – si legge in un report del comune sui residenti – si può definire in costante crescita nell’ultimo decennio, influenzata positivamente dal saldo migratorio”. Nel 1981 si contavano 7.111 abitanti, nel 2018 7.748. Un andamento della popolazione che è, ovviamente, influenzato dal Saldo Naturale (che indica, in valore assoluto, la differenza tra i nati ed i morti in un anno sul territorio) e il Saldo Migratorio (che riguarda la differenza tra il numero degli immigrati e quello degli emigrati registrati in un anno).

In quattro anni le presenze turistiche (numero totale di pernottamenti) si sono triplicate e gli arrivi (numero di persone che alloggiano in strutture ricettive) sono raddoppiati. Nel 2015 erano 55.140 le presenze turistiche e 25.689 gli arrivi. Il gettito superiore d’imposta era superiore a 57 mila euro. Anno dopo anno il dato migliora sempre. Nel 2019 si consolida una crescita strepitosa, un nettissimo incremento di presenze che fanno registrare ancora una volta il miglior risultato di sempre sia in termini di arrivi (149.216) che di presenze (147.629) e un gettito di imposta di soggiorno di circa 137mila euro. Un successo che passa attraverso tre criteri determinanti: affermazione del brand Agerola sul mercato turistico, incremento dei posti letto e contrasto all’evasione, con benefici diretti sul gettito di imposta. Di conseguenza a beneficiarne è stata l’occupazione. Anche la creazione di posti di lavoro nel turismo, grazie all’avvio di nuove start-up, ha registrato segnali più che positivi. Secondo i dati forniti dal Comune (aggiornati fino ad aprile 2019) nel periodo preso in considerazione (2013-2018) si registra l’avvio di quasi 200 nuove strutture ricettive e un totale di 220 attività alberghiere ed extra alberghiere. «Ne è stata fatta di strada, tanta ancora ne resta da percorrere – spiega l’assessore al turismo Tommaso Naclerio – Non bisogna interrompere questo processo, le sfide che avremo di fronte saranno molto ambiziose, dalla tutela del paesaggio a sistemi efficienti di mobilità sostenibile, dalla cultura del territorio fino alla definizione di nuovi modelli di smart cities». C’è un Sud che vuole camminare sulle proprie gambe, senza emigrare e senza assistenzialismo. Agerola è tra i comuni del Mezzogiorno da emulare.


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