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Raggiunto nella notte l’accordo al Mise: stop ai licenziamenti, ammortizzatori sociali per 18 mesi con riduzione progressiva della solidarietà, verifica mensile della situazione produttiva ed occupazionale in sede istituzionale

ROMA – Stop ai licenziamenti, ammortizzatori sociali per 18 mesi con riduzione progressiva della solidarietà. Verifica mensile della situazione produttiva ed occupazionale dell’azienda in sede istituzionale. Sono questi i punti principali dell’accordo sulla vertenza Almaviva, secondo quanto riporta una nota di Almaviva Contact che sottolinea «l’impegno decisivo del Governo per l’intesa». «Una sfida condivisa con Governo e sindacati per riportare lavoro e produttività nelle sedi di Roma, Napoli e Palermo», scrive ancora l’azienda.

L’accordo su Almaviva firmato al Mise prevede che a partire dal domani, 1° giugno, per 6 mesi, il ricorso – si legge nel documento sottoscritto dopo una lunga trattativa – ai contratti di solidarietà, con percentuali del 45% nelle sedi di Palermo e Roma e del 35% a Napoli, senza condizioni economiche peggiorative per i lavoratori; la riduzione dell’orario di lavoro sarà pianificata ogni 15 giorni e potrà prevedere interventi di formazione, da definire con un accordo separato tra azienda e sindacati». Entro sei mesi le parti sociali dovranno definire un nuovo accordo, che troverà applicazione in via sperimentale in alcune sedi di Almaviva Contact «sulla gestione della qualità, della produttività – è scritto nell’accordo – e dell’analisi, del contatto a livello individuale, finalizzato a fornire le imprescindibili leve distintive che consentano di essere competitivi» e che sarà oggetto di apposita verifica al Mise, dove è stato istituito un tavolo ad hoc sulla vertenza, con cadenza mensile.

«In considerazioni delle ulteriori misure – si legge ancora – proposte dal governo per fronteggiare la crisi del settore dei call center, nonché della possibilità di fare ricorso alla solidarietà non oltre il 31 dicembre, le parti sociali hanno concordato di gestire eventuali esuberi, che dovessero residuare al termine dei sei mesi con il ricorso all’integrazione salariale in favore dei lavoratori del settore dei call center per un periodo massimo di 12 mesi». Entro 6 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo raggiunto in nottata al Mise, Almaviva Contact «si impegna a ridurre gradualmente il ricorso all’integrazione al reddito attraverso un incremento dei volumi di lavoro, che sarà oggetto di verifica da parte del tavolo istituito al Mise, sino al raggiungimento del 20%».

L’azienda si è impegnata a mantenere la sede logistica di Napoli e la sede di via Marcellini a Palermo. Dalle Regioni c’è l’impegno a finanziare corsi di formazione e riqualificazione del personale.

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