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Rosario Fiorenza con gli studenti dell’Unical

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di ROSARIO FIORENZA*

L’ASSOCIAZIONE nasce nel 1994 come sostegno ad adolescenti tossicodipendenti, in seguito apre le porte a tutte le persone in difficoltà e nel corso degli anni collabora sia con il Comune di Napoli che con la Regione Campania. Dal 1994 è iscritta al Registro Comunale e quello Regionale del Volontariato.

Nel corso degli anni partecipa a diverse iniziative: Progetto Urban ed Avanziamo in Rete con il Comune di Napoli, per adolescenti, poi doposcuola per elementari e medie, Estate a Napoli, Incontri aperti al quartiere, Dispersione scolastica, Fiera della solidarietà, sportello immigrati con équipe di avvocati per extracomunitari, senza fissa dimora e persone disagiate del quartiere. Oggi è un centro di accoglienza diurna e residenziale, per qualsiasi persona con disagio.

L’obiettivo è quello di creare un’integrazione effettiva, riscoprendo il senso della condivisione e facendo un percorso specifico per il recupero della dignità personale. La comunità segue la scuola Rogersiana basata sull’ascolto e sull’empatia per l’autonomia individuale. La comunità è attiva 24 ore su 24 ed è ospita una mensa che fornisce colazione, pranzo e cena sia agli ospiti fissi sia a chi ne ha necessità, da un minimo di 20 ad un massimo di 30 persone. Gli altri servizi erogati sono: accoglienza notturna, con servizio docce e lavanderia per gli ospiti. La nostra azione sociale è gratuita: è un farsi dono per l’altro senza troppi schemi o burocrazia, nella massima semplicità nonostante le difficolta derivanti dall’inclusione delle diversità sociali ed etniche.

L’amore e la comprensione sono le stelle polari della nostra pedagogia. La comunità da tempo ha avviato laboratori artigianali dove collaborano ospiti e qualche volontario. Tali laboratori diventano il mezzo di sostentamento della comunità, poiché i nostri alloggiati non posseggono assolutamente niente.

Quando ricevo gli studenti in comunità, com’è successo con quelli dell’Università della Calabria, spesso mi trovo dinanzi alla domanda: «Ma qual è il motivo che ti spinge ad andare avanti e lottare»? Non posso che rispondere: « Essere testardi e crederci fino in fondo». Ai giovani dico di non vendere mai la propria dignità ma avere il coraggio di essere se stessi e crederci. La vita va protetta e migliorata sempre cercando di crescere insieme: vivere per il bello e il buono è il sale e il lievito del mondo. Non farsi abbindolare da questo sistema narcotizzante che va avanti con personaggi che si nutrono di immagine e apparenza: ciò che sta rendendo l’uomo di oggi un animale che segue solo il suo istinto, ammazzando soprattutto l’amore.

*Presidente dell’Associazione Crescere Insieme, Rione Sanità Napoli

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