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Ciro Corona con i ragazzi dell’Unical alle Vele di Scampia

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di MICHELE INSERRA

L’ECONOMIA dal basso è tra le massime manifestazioni di democrazia. L’individuo è il vero protagonista di un radicale mutamento nell’ambiente sociale e naturale circostante. In tal modo l’approccio economico tradizionale si trasforma in approccio di relazione umana innescando circoli virtuosi di generazione di benessere comune multidimensionale.

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Le nuove forme di economia collaborativa, supportate dalle piattaforme tecnologiche, si sposano con il territorio e contribuiscono a creare nuove opportunità di sviluppo economico. Ed è così che le periferie, da territori ai margini dei grandi processi di una società, si impongono come veri e propri modelli di recupero del senso di collettività con la consapevolezza di far parte di una rete territoriale più ampia.

IL POPOLO RECUPERI LA FIDUCIA IN SE STESSO (DI Marco Esposito)

La Cassa del Mezzogiorno made in Scampia oggi promuove un’economia che mette al centro le persone, la giustizia, i diritti, la sostenibilità. E’ dal basso che partono le esperienze della Cassa: piccole rivoluzioni che raccontano la voglia di riscatto di singoli cittadini, di gruppi di persone che mettono in attivo le buone pratiche sociali di sostenibilità. Piccole rivoluzioni del Sud che si fondono all’interno della Cassa non solo per stare semplicemente assieme ma anche per cooperare tra loro in maniera verticale e, soprattutto, trasversale.

LE TERRE BUONE IN MANI CATTIVE (DI Pino Aprile)

E’ bene che i cittadini si rendano conto che acquistare i prodotti di queste esperienze sociali è sempre un atto morale, oltre che economico. E’ un segnale tangibile di responsabilità e amore verso la propria terra. Partendo dal basso si possono mettere in moto meccanismi che possono tramutarsi in elementi dominanti per l’economia di domani. Da iniziativa regionale a iniziative meridionale.

L’ESPERIENZA DI GRAGNANO CHE SI E’ FATTA STATO

E’ il grande salto di quest’anno della Cassa del Mezzogiorno. Tutto parte da Scampia, il famigerato “luogo comune” di violenza e morte che opera per affermarsi come terra di vita e di riscatto. Un risveglio che tenta di “contagiare” altre aree difficili del Meridione, a partire dalla bella e dannata Calabria. Tutti uniti per imboccare il percorso di una nuova stagione, quella della concretezza.

L’IDEA DI UN NUOVO MEZZOGIORNO 

L’antimafia sociale, e non quella dei salotti, deve affermarsi come forza predominante: ciò significa che ognuno nel proprio piccolo deve evitare che certe logiche di sistema si ripetano, prendendone coscienza in prima persona. La cultura è l’elemento indispensabile per intraprendere un percorso di radicale cambiamento. La cultura come strumento formidabile per suscitare capacità critica in grado di orientare le coscienze e le intelligenze per “costruire società” basate su valori di libertà e democrazia, in senso reale prima che formale.

L’istruzione, quindi, come agenzia di una cultura del cambiamento che non passi attraverso l’indottrinamento, ma da elementi dinamici come la conoscenza appofondita della propria terra – nelle sue potenzialità e problematicità – e in tutte le sue componenti – sociali e istituzionali – da chiamare a fare rete per invertire la grave tendenza delle società all’individualismo e alla disgregazione.

La Cassa del Mezzogiorno è pronta ad affermarsi come strumento di riscatto sociale ed economico delle regioni che per anni sono state “violentate” da un sistema.

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