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Sempre più frequente è l’elettronica nelle nuove produzioni musicali. Ma c’è chi questo genere lo mastica da tempo, sin dagli inizi della sua carriera. Dopo l’album “Brigatabianca”, Samuel torna con un nuovo singolo dal titolo proprio “Elettronica”.

Scritto dallo stesso Samuel, assieme ad Andrea Bonomo e Dade, sarà disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali da venerdì 7 gennaio. Un brano ricco di sonorità electro-pop che ci trascina nella storia di una notte di festa fatta di ritmi trascinanti e dall’immancabile cassa dritta.

Ciò che “Elettronica” racconta, è il desiderio di libertà sviscerato attraverso la forza della musica. Lo si capisce bene dal testo del brano: “Se chiudi gli occhi immagini il cuore come un beat”. “[…] Come vorrei stare ad un rave, mi lancerei in orbita”. Tutto questo, un chiaro riferimento ad una parte di normalità che, da qualche tempo, non è ancora possibile tornare a vivere.

Quello dell’elettronica è un mondo che da sempre appartiene a Samuel, autore e compositore già membro dei Motel Connection e dei Subsonica, che vanta numerosissime collaborazioni musicali. Ed è lo stesso artista a spiegare quanto questo universo gli appartenga e quanto tutti i suoi ricordi musicali siano all’interno del suo nuovo brano.

«Il suono della musica elettronica che nasce con l’invenzione dei sintetizzatori e dall’utilizzo di esso per costruire un linguaggio  – oggi diventato con l’avvento dei computer un linguaggio universale – è da sempre il mio. 

Sono cresciuto a Torino, una città che amo molto, e che per prima in Italia ha adottato l’utilizzo di questa tessitura musicale. “Elettronica” racconta la mia passione per questa musicalità e per la notte: il luogo in cui la musica elettronica da sempre dà il meglio di sé.

Negli anni ’90 si usciva di casa per andare alle serate di elettronica. E quel periodo storico ha generato correnti molto importanti su cui si è fondata tutta la mia vita musicale. È un brano che ripercorre nei ricordi quel luogo temporale, in cui proprio la musica elettronica ci faceva uscire di casa, ci faceva stare insieme, nei club e faceva nascere un nuovo linguaggio pop.»

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