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La copertina di "Nevermind" e i Nirvana

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Appena un anno è trascorso dall’accusa di pornografia infantile, da parte di Spencer Elden, alla rock band statunitense.

La copertina di uno degli album più famosi dei Nirvana, “Nevermind”, ritrae proprio il giovane Elden, neonato, in una piscina mentre nuota nudo verso un biglietto da un dollaro appeso a un amo.

Una foto scattata nel 1991, quando Elden aveva appena 4 mesi, divenuta copertina iconica. Eppure, l’uomo oramai cresciuto, soltanto lo scorso anno ha dichiarato che col tempo quella foto gli ha provocato “estremo e permanente stress emotivo”.

Non solo, l’accusa va ben oltre lo stress emotivo. Spencer Elden parla addirittura di pornografia infantile. Fortunatamente però, un giudice della California ha respinto le accuse dando ragione alla band Statunitense. Perciò, la copertina di uno degli album più importanti dei Nirvana, è salva.

Elden dunque torna a mani vuote. Respinta infatti anche la richiesta di risarcimento che l’uomo fece ai membri della band (quelli che ne rimangono) Dave Grohl e Krist Novoselic e affini. 150 mila dollari è la cifra che Elden ha richiesto a ognuno di loro, compresa Courtney Love, vedova del frontman dei Nirvana, Kurt Cobain e Kirk Weddle, fotografo dell’immagine in copertina.

Le accuse di Spencer Elden nascono perché – secondo quanto racconta – né lui (poiché solo di quattro mesi) diede mai il consenso per lo scatto, né i suoi genitori firmarono alcuna liberatoria. Al contempo però, afferma che i suoi genitori, Renata e Rick Elden, ricevettero un compenso di 150 dollari per lo scatto nella piscina di Pasadina in California. La promessa, a detta sua, era quella di coprire i genitali del bimbo con degli adesivi. Promessa che i Nirvana non avrebbero mantenuto.

Da qui la decisione di Elden di fare causa alla band e al fotografo chiedendo un risarcimento. I legali dei Nirvana avevano replicato a dicembre sostenendo che la denuncia “mancava di merito”. Oggi il giudice Fernando Olguin ha accolto la richiesta di non luogo a procedere.

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