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Quella del 2000 è una straordinaria edizione dei Giochi: a Sydney ci sono 199 Paesi e più 10.500 atleti.

QUELLA del 2000 è una straordinaria edizione dei Giochi: a Sydney ci sono 199 Paesi e più 10.500 atleti, due bei record. E l’organizzazione australiana è semplicemente perfetta. Un mix di elementi positivi che assicura la presenza di più di un milione di turisti.

E in questo quadro di generale positività, la squadra azzurra non fa eccezione, conquistando 13 ori e trionfando non solo nelle solite discipline (scherma e ciclismo), ma anche nel judo e nel nuoto, con Massimiliano Rosolino e Domenico Fioravanti.

Anche a Sydney, però, il doping inquina le competizioni. La velocista americana Marion Jones, dopo essere partita con l’obiettivo ambizioso di vincere 5 ori, ne conquista 4: il risultato è comunque lusinghiero, ma qualche tempo dopo i trofei le vengono tolti.

Nel 2004, finalmente, 108 anni dopo la prima edizione, le Olimpiadi tornano ad Atene. I Paesi partecipanti sono addirittura 202 (un nuovo record), ma i Giochi nel complesso non sono un successo: il mondo è scosso dall’attentato delle Torri Gemelle e il doping miete vittime eccellenti. L’Italia non va male, anche se si ferma a 10 ori. Nel nuoto inizia a farsi notare una nuova stella, Federica Pellegrini, e per gli Azzurri va molto bene la scherma (con 3 ori, altrettanti argenti e un bronzo), ma belle soddisfazioni arrivano anche dalla maratona e dall’oro della pallanuoto. La vera rivelazione dei Giochi, però, è il grande nuotatore statunitense Michael Phelps, che si porta a casa la bellezza di 6 medaglie d’oro. 

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