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Al di là del campanilismo che, solo in certi modi (Olimpico docet), ci deve sempre stare, gli ultimi giorni del calcio in Basilicata mi hanno fatto pensare al termine certezze. Ne ho, ne cerco. Inevitabile credere che il risultato sportivo di Melfi e Matera mi induce a pensare che lì le certezze ci sono. Peppino Maglione, l’ho scritto qualche giorno fa sul giornale, ha lo stesso valore di Nino Ferri per Potenza. E’ vero, nel capolguogo, Ferri equivale a Serie B. Ma fatte le dovute proporzioni e provando solo a immaginare dove si è tuffato il Melfi (Reggina, Juve Stabia, Salernitana, Catanzaro, Lecce, varrà qualcosa o no?) è la stessissima cosa. Maglione e un gruppo di dirigenti encomiabili, oltretutto senza il dovuto apporto istituzionale e commerciale al seguito, rappresentano ormai da tempo una certezza. Da tifosi del Potenza possiamo farci contorcere le budella come e più che mai, ma i fatti parlano chiaro: Melfi è lì da 12 anni, e con la forza delle idee riuscirà ancora a starci. Ecco, le idee: spunto giusto per indirizzarmi a Matera. Se Columella riuscirà a comprendere che con le idee si può andare oltre la forza dei soldi, anche i biancazzurri potranno stare nell’elite italiana per molto tempo. Del presidente materano che dire: il personaggio fa parlare, perchè è istrionico, perchè decide tutto lui, si dice che dia consigli vincolanti sulle formazioni. Apriti cielo, poi, dopo le accuse arrivate da Taranto. A Matera da due anni è però una certezza. In ventiquattro mesi ha speso tanto e ha vinto e chiunque ha avuto contatti con Matera sa che di fronte avrà un padre padrone che cerca gloria e che ti ripaga se gli sei fedele. A Potenza è tutto un work in progress: le certezze che ho sui due club di Lega Pro, vo cercando in Serie D. Sarò franco: la conferenza stampa in cui è stato rimpastato l’organigramma non  mi ha convinto. Il fatto che siano stati indicati futuri nuovi compagni di viaggio, senza dare nomi e lanciando stoccate indirette a vecchie dirigenze, non va bene: è un film già visto.  L’idea dell’Accademy per i giovani, con una imprecisata foresteria, è troppo grande per la quarta serie: forse nemmeno in B ce ne sono. Il nome di Materazzi è certamente di prestigio, ma da solo non può bastare, perchè sarà strettamente collegato al nome dell’allenatore che sarà scelto e alla squadra che sarà costruita. Lungi da me l’idea di fare disfattismo gratuito, me ne guarderei bene. Ma l’esperienza passata a Potenza invita tutti a essere molto prudenti. A bandire l’entusiasmo a priori. Certo, visti i giorni giusti (siamo ancora a inizio maggio) mi sarei aspettato qualcosa di più concreto, così per stupire e battere tuttti sul tempo. Mi sarei aspettato, appunto, una certezza.  Quella che vo cercando e vo aspettando. BUON LUNEDI’

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