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E siamo a sei. Sei condanne riportate dall’Azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro per condotta antisindacale. L’ultima è di pochi giorni fa e porta la firma del giudice del lavoro di Catanzaro, Mario Santoemma, che ne ha decretato la responsabilità in merito all’adozione dell’atto organizzativo del servizio di prevenzione e protezione, ordinando la rimozione degli effetti ed il pagamento delle spese del giudizio. A rendere pubblica la sentenza è stata la Cisl Medici di
Catanzaro, l’organizzazione sindacale che aveva promosso il procedimento in questione con un ricorso, proposto per mano dell’avvocato Floriana Malacrino, in cui lamentava la violazione dell’obbligo di informativa preventiva e consultazione, ai sensi degli articoli 6 e 9 del Decreto legislativo 165/01 e dell’articolo 6 del Contratto collettivo nazionale di lavoro, della dirigenza
medica, prima dell’emissione dell’atto organizzativo “incriminato”. Ricorso accolto in pieno dal giudice Santoemma, la cui sentenza ha fatto esultare
l’organizzazione sindacale che, attraverso un comunicato diffuso alla stampa dal segretario provinciale, Nino Accorinti, ribadisce le proprie ragioni circa l’indubbia condotta omissiva posta in essere dall’Azienda, “che ha determinato – si legge nero su bianco – una lesione delle prerogative sindacali che sono
state limitate dal mancato adempimento degli obblighi normativamente previsti in
una materia di interesse sia dei lavoratori e sia degli utenti. E’ ormai da tempo – prosegue la Cisl Medici – che non si può parlare di legalità, di imparzialità e di efficienza nella gestione aziendale, come peraltro già largamente evidenziato dalla Commissione ministeriale Serra-Riccio, e di
trasparenza sull’adozione degli atti deliberativi, dal momento che gli istituti contrattuali legati alle relazioni sindacali sono continuamente ignorati e le ripetute condanne per attività sindacale ne sono la prova. Con quest’ultima,
infatti, la direzione generale, che inspiegabilmente non è stata ancora valutata, ne ha collezionate ben sei». Un vero e proprio record, dunque, secondo la Cisl, quello raggiunto dall’Azienda “Mater Domini”, che nella vertenza è stata difesa da un legale esterno, che nulla ha potuto per evitare la condanna che ha di fatto avallato la loro tesi della Cisl circa la presunta lesione delle prerogative
sindacali che sono state limitate dal mancato adempimento degli obblighi normativamente previsti. “Eppure sembra proprio che le varie condanne non sono servite a far cambiare il comportamento della stessa Direzione aziendale – incalza la Cisl – che, fra i tanti atti ritenuti non legittimi, ha di recente adottato quello sulla “rimodulazione organigramma uffici amministrativi” che ha generato un caos gestionale nel settore e che è stato già censurato dall’assessorato alla Salute. Malgrado ciò – sottolinea Accorinti – il suo contenuto è stato reiterato con singoli ordini di servizio. Ed ancora. E’ stato
trasmesso all’assessorato alla Salute un nuovo atto di organizzazione aziendale, senza avere prima svolto la preventiva concertazione con le organizzazioni
sindacali. Tale documento presenta come il precedente, già bocciato con delibera di Giunta regionale del 31 gennaio 2007, plurime e gravi violazioni della normativa di riferimento e dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Altresì, disconoscendo procedure e norme, la Direzione generale ritiene di dover valutare i dirigenti per “i risultati raggiunti nell’anno 2007” senza aver prima concertato con le organizzazioni sindacali i criteri generali, nonché definito in sede di contrattazione integrativa le modalità di attribuzione della retribuzione collegata ai medesimi risultati”. Da qui l’attacco frontale della Cisl alla stessa Amministrazione “per non avere costituito – forse unica in Italia – oltre il fondo per la retribuzione di risultato, anche i fondi necessari per il finanziamento dello straordinario e per il trattamento economico della retribuzione di posizione. Forse le relative risorse, in barba ai diritti dei dirigenti medici, sono state utilizzate per le esternalizzazioni di attività
e/o per retribuire i legali esterni e/o per rimpinguare il bilancio aziendale?.
“Ben venga pertanto un controllo (era ora!) dei bilanci delle Aziende sanitarie, come deliberato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi, e l’intervento immediato su quelli precedentemente adottati! E, in attesa del più volte richiesto intervento delle istituzioni regionali, la Cisl medici – conclude
Accorinti – continuerà a denunciare le violazioni dei diritti sindacali”.

Stefania Papaleo

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