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Il tripudio che i tifosi rossoblù gli hanno voluto riservare al grido “C’è
solo un capitano”, Giovanni Ruscio, uomo simbolo della Vibonese se l’è meritato soprattutto dopo la gara uno contro la Val di Sangro.
A gennaio è stato sul punto di andare via, ma l’addio non si è concretizzato. E malgrado il mediano di Monterosso abbia vissuto a lungo una situazione da separato in casa, il suo contributo alla causa rossoblù non è mai venuto meno. Adesso però si pensa alla salvezza da conquistare. E l’abbraccio con il presidente Gurzillo al termine del match di andata contro la Val di Sangro è indicativo.
«In questo momento bisogna solo lottare per mantenere la categoria – ha affermato Ruscio – e lavorare affinché la squadra ripeta la prestazione di domenica scorsa».
La vittoria conquistata ai danni di Grillo e compagni ha dato fiducia ed entusiasmo in casa rossoblù: «Abbiamo dimostrato di essere in buone condizioni fisiche. Domenica, rispetto agli avversari, arrivavamo prima sulla palla. Però c’è una cosa su cui recrimino. E mi riferisco al fatto che non siamo riusciti ad andare oltre la vittoria di misura. Comunque, rispetto agli abruzzesi, abbiamo ancora un vantaggio non indifferente: per mantenere la categoria ci basterà non perdere».
Domenica, però, la Vibonese incontrerà una Val di Sangro diversa rispetto a quella incontrata al Luigi Razza: «Loro in casa hanno una marcia inpiù. Ma non dimentichiamoci che circa un mese fa proprio in Abruzzo riuscimmo a bloccarli sul pareggio. Secondo me – ha aggiunto il centrocampista – bisognerà scendere in campo con l’atteggiamentogiusto, evitando di farci schiacciare».
Intanto i tifosi stanno organizzando la trasferta in Abruzzo e Ruscio spera sul loro sostegno: «Durante la gara di andata hanno dimostrato cosa sanno fare. Il loro apporto è stato decisivo. Mi auguro ce ne siano tanti anche al ritorno:
sarà un piacere dedicare la salvezza anche a loro».

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