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«Il posto dei socialisti non può essere accanto al partito giustizialista di Di Pietro e De Magistris. La sola ipotesi della candidatura alla presidenza della Regione dell’ex Pm di Catanzaro dovrebbe fare inorridire tutti i socialisti che si sono schierati in questi anni con il centrosinistra». Lo afferma Francesco Galati, capogruppo in consiglio regionale del Nuovo Psi. «Si vorrebbe umiliare i socialisti dell’ex SDI, oggi PS, costringendoli ad ingoiare il rospo della candidatura a presidente del magistrato che ha fatto la «rivoluzione giudiziaria» in Calabria solo a parole e a colpi di comunicati stampa. Sia chiaro: i socialisti sono e debbono essere per la moralizzazione della politica e per l’esclusione, a tutti i livelli pubblici istituzionali, delle persone che sono in odore di mafia. Ma affidare il governo della Calabria al partito forcaiolo di Di Pietro – aggiunge – sarebbe affossare definitivamente una luminosa tradizione di salvaguardia dei valori della persona umana e dei diritti civili. Il posto dei socialisti è in quella vasta alleanza, ad un tempo moderata ed autenticamente riformista, che si richiama al Popolo delle Libertà. Il governo Berlusconi, con la presenza di autorevoli personalità del PSI craxiano (Tremomti, Frattini, Sacconi, Brunetta, Stefania Craxi) è il governo più socialista dal 1992 ad oggi».

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