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“Diagonal jazz” sedicesima edizione torna a Catanzaro con “Il Contemporaneo Sub/lime” e la consueta quanto attenta direzione artistica di Riccardo Maria Mottola. Tre gli appuntamenti in cartellone tutti ospitati, con inizio alle 21, al complesso del San Giovanni.
Si comincia lunedì 2 novembre con Elegies for Dead Poets: Mary Halvorson (chitarra, voce) e Jessica Pavone (viola, voce).
«Nativa di Boston ma residente da circa dieci anni in Brooklyn, New York, il nome di Mary Halvorson è strettamente legato a quello di Anthony Braxton di cui è compagna prediletta in più di una formazione. Allieva di Joe Morris, ha recentemente esordito da leader con l’album Dragon’s Head ( con Ches Smith alla batteria e John Hebert al basso) che edito guarda caso da un’etichetta simbolo quale la Firehouse 12 – fondata e gestita insieme all’omonimo studio ed all’annesso locale da un altro “figlio” di Braxton, il cornettista Taylor Ho Bynum -la conferma quale artista matura, consapevole ed estremamente originale grazie all’estrema purezza timbrica e la spregiudicata irriverenza armonica», commenta il direttore artistico di “Dj”.
A conferma basti ricordare la recentissima collaborazione avuta dalla Halvorson con Marc Ribot nell’ambito del progetto Sunship.. Per Diagonal la cantante e chitarrista si avvarrà della felice collaborazione con la violinistasta Jessica Pavone. Una sinergia artistica ben documentata su traccia nel lavoro “On And Off” (etichetta Skirl).
Quindi domenica 8 il ritorno della pianista nipponica ERI YAMAMOTO con “Trio plays The Cinema Of OZU” ovvero l’esecuzione live delle musiche appositamente composte per il film muto. La Yamamoto sarà in compagnia di David Ambrosio al contrabbasso e Ikuo Takeuchi alla batteria.
Nata ad Osaka, Eri inizia a suonare piano classico all’età di tre anni, incominciando a scrivere musica all’età di otto ed approfondendo nel corso degli anni successivi anche lo studio della voce, della viola e della composizione. Dunque un passato da “enfant prodige” per quest’artista che nell’ ultimo decennio ha confermato di essere una delle più originali e competenti pianiste compositrici della Grande Mela riuscendo, attraverso l’intensa attività live, a costruire un forte seguito intorno a sé. Mottola ricorda come la Yamamoto abbia regolarmente partecipato alle attività di live di William Parker , suonando con lo stesso anche in sala d’incisione nei cd Luc’s Lantern e Corn’s meal Dance. Dopo l’apparizione in solo nell’edizione di Diagonal Jazz dell’anno scorso, si ripresenta nuovamente a Catanzaro con il trio di cui è titolare sin dal 2000 assieme al bassista David Ambrosio ed il batterista Ikuo Takeuchi. Sarà questa l’occasione per presentere il suo nuovissimo progetto musicale, ispirato dalla visione del film muto “I was born, but…” (1932) di Yasujiro Ozu, grande maestro della cinematografia mondiale.
E per finire lunedì 16 novembre il trio composto da Roy CAMPBELL alla tromba, William PARKER contrabbasso e Michael WIMBERLY alla batteria.
«Il trombettista Roy Campbell Jr. con il suo Pyramid Trio ha intessuto nel corso degli ultimi venti anni un percorso musicale di assoluto valore che ancora oggi pone tale formazione, ed in maniera indiscussa, tra le più importanti unità nell’ambito del free – jazz – commenta ancora Mottola – Similmente a Don Cherry gli assoli di Roy Campbell, seppur legati all’improvvisazione, affascinano per l’intrinseca melodia benchè il suono campbelliano- a differenza di quello del suddetto esploratore armolodico in ambito di world music – tramite l’affermata autorità del suo liquido blues, le sue inflessioni vocali, e l’originalissimo fraseggio post-bop rimanda piuttosto ad uno dei suoi insegnanti degli inizi, il misconosciuto trombettista Lee Morgan».
«Anche in questa nostra occasione – conclude il direttore artistico di Diagonal – il Pyramid Trio, che si compone altresì dell’imponenza musicale di Michael Wimberly alla batteria e dal contrabbasso di quel William Parker che ritorna a Diagonal Jazz un’anno dopo lo strepitoso successo ottenuto con il suo progetto Tributo a Curtis Mayfield , sottolineerà la sua specifica mission , il suo specifico ruolo di fondante ed eletto contenitore, altamente rappresentativo della diaspora africana: veicolo di trasmissione dell’estetica Africana tramite il free jazz». Un sonoro luogo musicale dove il free jazz è di per sé estensione sublime della Cultura Africana.

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