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A vent’anni dalla morte di Donato Bergamini, calciatore del Cosenza che grazie al suo grande talento era riuscito a riportare la squadra in seri B dopo 25 anni, il padre chiede giuastizia. Grande solidarietà alla famiglia arriva anche dai molti tifosi che non credono alla storia del suicidio del ragazzo, che per le indagini di allora morì sotto un camion nel pieno della gioventù e della carriera sportiva. Era un calciatore amato e stimato da tutti, tanto che la curva sud del Cosenza, il feudo dei supporter di casa, porta il suo nome. Il Papà del calciatore sulle pagine del Quotidiano della Calabria ha rilasciato delle dichiarazioni molto pesanti: «Mio figlio è stato ucciso, altro che suicidio. Queste cose succedono solo in Calabria». E continua dicendo: «Ho bruciato il gagliardetto del Cosenza regalatogli dopo Spal-Cosenza di questa estate». Mobilitazione per il ragazzo anche su Facebook dove il forum aperto da Alessandro Piersigilli e Antonello Ranzini ha gia raccolto più di 2100 iscritti. Alla riapertura del caso, spera il padre che ha molte domande da porre a chi di dovere, e tutti coloro i quali al suicidio stentano a credere.

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