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In una lettera indirizzata a Josè Manuel Barroso, il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella ha chiesto al presidente della Commissione di intervenire urgentemente presso il governo italiano per una nuova e più approfondita ricognizione del relitto ritrovato al largo delle acque calabresi in un punto indicato da un pentito come il luogo dell’affondamento di una delle navi dei veleni. «A conclusione delle ricerche il Ministro italiano dell’ambiente ha rilasciato un comunicato stampa nel quale si afferma che il relitto ritrovato al largo delle coste calabresi appartiene ad una nave passeggeri affondata durante la prima guerra mondiale – ricorda Pittella nella lettera – nei confronti di questa posizione ci sono però numerosi dubbi che sono stati sollevati da alcuni esponenti delle associazioni ambientaliste e da parte di subacquei professionisti che precedentemente, per conto della regione Calabria, avevano esplorato il medesimo sito arrivando a conclusioni differenti e più preoccupanti. Per questo – conclude l’eurodeputato – chiedo un suo intervento giacchè ritengo utile ritornare sulla zona oggetto di indagine con la stessa strumentazione utilizzata, alla presenza questa volta delle parti interessate alla vicenda, dei mass media, della Regione e dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, e procedere alla video ricognizione della fiancata della nave nella zona del presunto siluramento».

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