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– Strani ritrovamenti e troppi misteri nel cimitero di Serra d’Aiello, nel Cosentino, durante il primo giorno di accertamenti e verifiche alla ricerca di alcuni pazienti dell’istituto «Papa Giovanni XXIII» misteriosamente scomparsi negli ultimi quindici anni. Oltre alla scoperte di quattro bare senza nome, in uno stesso loculo, una delle quali decisamente più nuova delle altre, gli investigatori ed i medici dell’istituto legale hanno scoperto resti umani assai datati depositati in una bara decisamente meno «anziana». Stranezze alle quali si cercherà di dare risposte anche attraverso l’analisi del dna dei cadaveri e la loro comparazione con la stringa genetica dei famigliari degli scomparsi.
Secondo quanto si è appreso, inoltre, alcuni dei cadaveri già riesumati, ad un primo esame esterno, presenterebbero delle fratture sulla cui natura gli investigatori non si sbilanciano, visto che potrebbero essere state provocate dal processo di decomposizione. Anche su questo aspetto, comunque, la Procura intende fare chiarezza. Dei 67 loculi che devono essere controllati ne sono stati aperti circa una dozzina.
I lavori sono appena iniziati e già porterebbero alla luce le prime sorprese. L’operazione disposta dalla Procura di Paola che sta indagando su una serie di sparizioni misteriose avvenute nel corso degli ultimi 15 anni di almeno sette pazienti. Per realizzarla, i vigili del fuoco hanno allestito un ospedale da campo appena fuori il cimitero, in cui i tecnici dell’Istituto di medicina legale di Catanzaro preleveranno dei campioni organici per consegnarli ai carabinieri del Ris di Messina che dovranno estrarne il dna per confrontarlo con quello dei familiari degli scomparsi.
Il dubbio, neanche tanto velato degli inquirenti, è che qualcuno di quei degenti possa essere stato sepolto di nascosto nel cimitero. Dubbio alimentato dal fatto che sulle bare non sono riportati i nomi dei morti, lasciando così aperti molti interrogativi. Ed il primo dubbio che gli inquirenti si sono trovati a dover affrontare riguarda la scoperta fatta dopo l’apertura di un loculo posto in posizione orizzontale dove sono state poi scoperte insieme non una ma ben quattro bare.
Una volta tolte dai loculi, le bare vengono portate nella tendopoli dove i tecnici dell’Istituto di medicina legale prelevano i campioni, prima di richiudere le casse che saranno lasciate temporaneamente nell’ospedale da campo, vigilato giorno e notte dai carabinieri, prima del loro ritorno nel cimitero. L’operazione dovrebbe concludersi in una settimana.

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