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POTENZA – Dopo l’articolo del governatore lucano e ricandidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, Vito De Filippo contro le centrali nucleari in Basilicata e la difesa delle autonomia della Regione, c’è la risposta piccata del capogruppo del Pdl in consiglio regionale e candidato governatore del centrodestra Nicola Pagliuca.
«La Battaglia antinucleare di Vito De Filippo è semplicemente politica terroristica. Il candidato presidente dellla giunta del centrosinistra dovrebbe piuttosto affrontare il problema dei tanti giovani senza lavoro e spiegare le ragioni per cui sono state rinviate le date dei concorsi in Regione».
E’ l’attacco di Nicola Pagliuca che poi rilancia: «La battaglia antinucleare intrapresa da Vito De Filippo in questi giorni di campagna elettorale, assume tutte le sembianze di una politica terroristica».
E quindi il candidato presidente del Popolo della libertà sottolinea: «La legge impugnata in Consiglio regionale appare solo come una provocazione, a conferma di ciò vorrei ricordare la mia stessa presa di posizione già dagli avvenimenti di Scanzano».
Nicola Pagliuca quindi prosegue: «Non è certo la battaglia sull’antinucleare lo strumento da utilizzare a proprio favore, allarmando così, in maniera gratuita, tutta la popolazione lucana».
Pagliuca “invita” a non fare allarmismi sul nucleare e sposta il ragionamento su questioni diverse: «Il confronto di oggi dovrebbe avvenire piuttosto su questioni che riguardano la dignità dei cittadini ed in particolare di quei 30.000 giovani i quali si sono visti rinviare le date dei 78 concorsi banditi dalla giunta regionale».
«Un mero tentativo – aggiunge il capogruppo del Pdl in consiglio regionale – di legare a un filo di speranza tanti ragazzi che in qualche modo si dovrebbero sentire oggi in “dovere” di appoggiare questo governo uscente».
«E’ semplicistico calarsi una maschera – conclude Pagliuca – senza offrire al dibattito politico di questi giorni, riflessioni e programmi mirati alla salvaguardia dei diritti umani, quali la dignità di tutti i giovani che si avvicinano al voto, ignari di quanto poco o quasi niente questo governo regionale abbia fatto per tutti loro, per le loro aspirazioni, per il loro futuro».

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