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«La criminalità non può essere ritenuta un pedaggio sociale ineludibile o un fattore endemico con cui convivere». Lo ha detto il questore di Catanzaro, Vincenzo Roca, nel corso del suo intervento durante la celebrazione della Festa della Polizia.
«E’ necessario – ha aggiunto – ribellarsi, indignarsi, reagire con coraggio e con la rabbia di chi ha la consapevolezza di essere vittima di una enorme ingiustizia, perchè tollerare il crimine significa fare regredire la democrazia e la libertà. La sicurezza, infatti, è percepita oggi come un bisogno primario, come una componente essenziale della qualità della vita ed i cittadini non solo vogliono che i crimini siano prevenuti, ma desiderano essere protetti nelle normali espressioni della vita quotidiana e da tutto ciò che intacca la civile convivenza».
«La percezione di sicurezza – ha proseguito Roca – non è legata, pertanto, a fattori irrazionali ed è positivamente influenzata da un’incisiva azione di contrasto e dalla presenza rassicurante sul territorio delle forze dell’ordine, realizzata attraverso moduli operativi che privilegino la visibilità ed il contatto con la gente. Ma le forme di intervento delle forze di polizia, che in questa provincia operano in perfetta sintonia e con unità di intenti, non appaiono da sole sufficienti a realizzare adeguati livelli di sicurezza».

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