X
<
>

Lo striscione di Libera al balcone di uno degli appartamenti confiscati a Bitonto

Condividi:
2 minuti per la lettura

BITONTO – Due immobili strappati alla criminalità organizzata e restituiti alla collettività. Bitonto volta nuovamente pagina con il riuso di due appartamenti che saranno destinati a finalità sociali. Le storie di riscatto arrivano da via Muciaccia e da via Togliatti, dove troveranno spazio delle nuove realtà a misura di disabili e di soggetti a rischio devianza: rispettivamente un b&b e un appartamento di comunità.

«Nella giornata mondiale dedicata all’attenzione alle disabilità, il nostro Comune ha aggiudicato i lavori per la ristrutturazione di due appartamenti confiscati alle mafie. Finalmente, a gennaio, potranno partire i cantieri per realizzare un bed and breakfast ed un appartamento per l’autonomia gestiti da persone con diverse abilità in via Muciaccia e in via Togliatti» annuncia il sindaco Michele Abbaticchio. I lavori dureranno massimo sei mesi e consentiranno di terminare alcune rifiniture e di procedere con gli arredi. Insomma, per la prossima estate dovrebbe essere tutto pronto. «Oltre 500.000 euro di fondi europei intercettati dal Pon Sicurezza che daranno la possibilità – aggiunge il primo cittadino – a tante ragazze e ragazzi di vivere una nuova, entusiasmante, avventura».

L’obiettivo è realizzare dei laboratori pilota nei quali tutti i soggetti con disabilità, sia psichica che fisica, possano diventare parte attiva di un progetto di autorecupero. Da una parte una casa di comunità – sul modello diffuso in molte città italiane – dall’altro una vera e propria attività imprenditoriale, con l’aiuto e la gestione di una associazione di genitori di disabili. Il tutto all’interno di stanze e pareti confiscati alla malavita e ora restituiti alla legalità.

Nel 2017, proprio in via Muciaccia – dove dieci anni prima fu confiscato al primo piano l’appartamento appartenuto a un noto esponente della malavita locale – ci furono forti polemiche per l’arrivo di Libera e per lo striscione che l’associazione decise dei esporre dal balcone. «Il nostro Comune – sottolinea il sindaco Abbaticchio – non ha mai abbandonato la zona 167, il quartiere più vasto e popoloso. Anzi, noi rilanciamo e continuiamo a lasciare tracce e segnali. Abbiamo deciso di dedicare le strutture, completate con i fondi dell’Unione europea quindi a costo zero per il Comune, a Pio La Torre, il deputato siciliano che fu assassinato per aver ideato la legge sulla confisca dei beni di proprietà ai mafiosi. A lui va la dedica di un Comune e una città che non si arrende al “tanto sono tutti uguali”».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE