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L’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti

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BARI – Nuovi sviluppi nel procedimento giudiziario sulla morte di una neonata venuta alla luce al “Miulli” di Acquaviva della Fonti un anno e mezzo fa. Ieri, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari Francesco Agnino ha infatti rinviato a giudizio un medico e due ostetriche dell’ospedale Miulli di Acquaviva che sono accusati di concorso in omicidio colposo per aver contribuito, con le loro presunte condotte negligenti, a causare il decesso di una neonata.

La vicenda risale al 30 giugno del 2020 e, nel procedimento, il Miulli si è costituito responsabile civile. I tre imputati – il ginecologo Angelo Fontana e le ostetriche Ilaria D’Auria e Eliana Donatiello – saranno processati con l’accusa di aver indotto al travaglio la partoriente, una donna di 33 anni di Monopoli, a ventiquattro ore dalla cosiddetta rottura delle acque, come peraltro previsto alla procedura, ma di non aver successivamente monitorato il battito fetale in continuo fino al parto, bensì in modalità intermittente.

La bambina, in grave sofferenza respiratoria al momento della nascita, fu trasportata d’urgenza alla terapia intensiva neonatale dell’ospedale Di Venere di Bari-Carbonara, dove purtroppo non si riuscì a salvarle la vita. La piccola morì dopo poche ore dopo il suo arrivo all’ospedale del capoluogo per asfissia perinatale con sindrome da aspirazione di liquido amniotico. Il decesso della neonata provocò la denuncia, da parte dei familiari, nei confronti della struttura sanitaria.

Fu aperto un fascicolo d’inchiesta che, nella primavera scorsa, giunse alle prime conclusioni. Il 27 marzo, infatti, la pm del Tribunale di Bari, Grazia Errede, chiese il rinvio a giudizio per il medico e le due ostetriche dell’ospedale Miulli, ritenendolo responsabili di concorso in omicidio colposo. Con la costituzione di parte civile dei genitori della neonata, il 30 giugno scorso, era quindi cominciata dinanzi al gup del Tribunale barese Francesco Agnino l’udienza preliminare nei confronti dei tre operatori sanitari.

La parte civile, rappresentata nel processo dall’avvocato Ettore Gorini, chiese anche la citazione dell’ospedale Miulli come responsabile civile. Ieri, alla ripresa del procedimento, il rinvio a giudizio deciso dal gup Agnino.
Stabilita anche la data di inizio del processo a carico dei tre imputati, che prenderà il via il 6 giugno del 2022 dinanzi al giudice del Tribunale di Bari Carlotta D’Alessandro.

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