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Le conseguenze del raid vandalico al Muro della gentilezza del rione San Cataldo

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«Ci ho impiegato tre giorni per selezionare i doni da fare, dentro vi erano anche oggetti di ceramica di valore. Mi verrebbe da affermare che la gentilezza è sprecata».
A scrivere nella pagina dell’associazione residenti di San Cataldo è Viviana, una donna che, prima di lasciare il quartiere alle spalle del faro di Bari, dove ha abitato per un lungo periodo, ha voluto far dono di molti suoi oggetti, alcuni preziosi, riposti con dedizione in una grande borsa.

Lo ha fatto lasciandoli lì dove gli stessi residenti hanno allestito il Muro della gentilezza. Ed è contrariata e allo stesso tempo amareggiata per aver visto tutti i suoi doni in parte rotti e in parte riversi per terra per colpa di qualcuno non rispettoso del bene comune. Il Muro della gentilezza non è altro che una piccola area sul marciapiede della più piccola strada del quartiere, in via Saseno.

Prima dell’intervento volontario dei cittadini abbandonata e ricettacolo di immondizia. Sono stati gli abitanti del rione, assieme all’associazione Retake e la collaborazione dell’amministrazione comunale, a recuperarla, a ripulirla, a trasformare i rifiuti in arredi, con sedute, panchine, vecchi copertoni d’auto divenuti fioriere colorate e addobbate e una libreria, con un vecchio armadietto, per lo scambio di libri e letture.

Ed è lì che la donna, prima di trasferirsi altrove, ha voluto omaggiare la piccola comunità del rione con affaccio diretto sul mare depositando questi doni. «Dopo meravigliosi anni lascio questo quartiere causa trasferimento –aveva scritto lo scorso venerdì nel gruppo Facebook dell’associazione Residenti San Cataldo Bari -. volevo ringraziare San Cataldo per la magia che mi ha regalato in questi anni: al muro della gentilezza ho lasciato sulla panca oggetti di ogni tipo, molti dei quali nuovi. Ce n’è per tutti, grandi e piccini, giochi. Utensili, quadri, collane, bracciali e oggetti di arredo. Prendete quel che vi serve».

Dopo aver fotografato i suoi regali però sparsi e in parte danneggiati in maniera indecorosa per terra ha scritto: «Non so se sono più arrabbiata o triste. Affermo invece che comunque, la gentilezza, nessuno potrà mai fermarla. Neanche chi non sa riconoscerla e preferisce operare il vandalismo, l’ingratitudine e azioni senza senso. La gentilezza vincerà sempre».

E a dar conforto alla sua azione e al suo pensiero è anche l’organizzazione del rione stesso. I volontari, infatti, si sono adoperati per rimettere tutto a posto e risistemare la situazione nel miglior modo possibile. È dal profilo dell’associazione stessa che fanno sapere come tutto sia stato risistemato nel più breve tempo possibile. Perché la gentilezza, come ha ricordato Viviana, nessuno potrà mai fermarla.

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