X
<
>

Gi agenti della polizia locale e il sindaco Decaro ieri sera sul luogo dell’incendio

Condividi:
3 minuti per la lettura

Furioso come non mai. Pronto «se necessario a metterci tutta la città qui dentro. E vediamo se questo spazio ce lo toccano un’altra volta». Antonio Decaro dichiara guerra ai teppisti che nella serata di ieri hanno devastato e dato alle fiamme la piccola struttura creata nel giardino di via Siponto. La nuova area verde realizzata nel quartiere Japigia.

L’incendio sarebbe scoppiato intorno alle 19 e 30 con alcuni testimoni che avrebbero visto fuggire un gruppo di giovanissimi, i probabili autori di questo folle gesto. Alla loro giovane età e identità si sta già risalendo grazie alle telecamere visionate dalla polizia locale. È stato lo stesso sindaco a volersi recare sul posto per mostrare alla città, durante una diretta sui social, lo scenario di devastazione che si è presentato agli occhi di vigili del fuoco e polizia locale. Vetri in frantumi, bagni fatti a pezzi, impianto elettrico e di climatizzazione distrutti e tutto attorno puzza di bruciato.

«I lavori nella pineta San Luca e in questa area non finivano mai – ha spiegato il sindaco – perché la ditta aveva timore che appunto ci sarebbero stati atti vandalici, prima della consegna dei lavori. Stessa cosa è successa qui». Il riferimento è alle due opere, appunto la pineta di San Luca e il vicino giardino di via Siponto, da realizzare nell’ambito del programma Pirp di Japigia, ma portate a rilento proprio per le continue intimidazioni, ritorsioni e minacce subite dagli operai durante i lavori.

Nelle scorse settimane persino per le telecamere che nella pineta qualcuno non aveva voluto invitando i tecnici ad andare via «perché tanto poi le distruggiamo». Ma Decaro rilancia la sfida: «Abbiamo montato le telecamere e vi troveremo». E avverte: «Saranno sicuramente dei ragazzi. E a loro dico: non so se i vostri riferimenti sono quelli che appartengono alla criminalità organizzata, quelli che abitano qui o che vivono dall’altro lato della strada, per essere chiari i Palermiti e i Parisi. In ogni caso non avrete un futuro roseo perché non conosco criminali di questa città che abbiano fatto una bella fine, che si sono goduti la pensione. O sono finiti in galera oppure nella bara. Non ci sono criminali di successo».

Parole durissime che hanno fatto il giro della Rete scatenando un’onda unanime di indignazione e a sostegno della crociata pro legalità del sindaco. «Tutti dicono che ci vogliono più controlli, ma non possiamo militarizzare una città. Ci vorrebbero 320mila agenti, 320mila carabinieri, 320mila poliziotti per i 320mila baresi» le parole del primo cittadino in un mix di rabbia e di profonda amarezza. «Ma metteremo tutto al suo posto perché questi spazi saranno per i bambini e per la cittadinanza.

Metteremo un’associazione, metteremo qualcosa. Oppure ci metteremo tutti noi per difendere questo posto. In ogni caso noi non ci arrederemo».
Già da ieri è stato lo stesso Comune a mettere in sicurezza l’area. Ma in queste ore stupisce anche la tempistica dei vandali: hanno agito a poche ore dal quasi perfezionamento degli adempimenti tecnici, previsti già da domani, per gli ultimi collaudi tecnici della struttura e per avviare poi la gara per l’assegnazione e gestione degli spazi.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE