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I controlli delle forze dell'ordine ai varchi

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BARI – Controlli delle forze dell’ordine a tutti i varchi di accesso della stazione centrale di Bari per gestire i flussi dei passeggeri e verificare che non entrino persone non in possesso del biglietto e poi, una volta sul treno, tocca ai controllori verificare il possesso del Green pass, da oggi obbligatorio per viaggiare.

È organizzata così oggi nel capoluogo pugliese la prima giornata di entrata in vigore dell’obbligo della certificazione verde Covid per viaggiare sui treni a lunga percorrenza. Il Green pass, cioè, non viene controllato prima di salire sul treno ma una volta a bordo.

Il dispiegamento di forze dell’ordine agli accessi e lungo i binari era invece motivato dalla manifestazione dei no-pass prevista oggi pomeriggio in varie città italiane, compresa Bari, dove era stato annunciato il blocco dei treni. A Bari, però, i manifestanti avevano assicurato – durante un incontro con la Questura – che avrebbero protestato con un sit-in piazza Aldo Moro, davanti all’entrata principale della stazione, senza occupare i binari né ostacolare la circolazione ferroviaria.

Alla manifestazione, però, si è presentato solo uno sparuto numero di persone. Erano una decina, non di più, a contestare l’introduzione del certificato verde ma senza alcuna intenzione di bloccare i binari come si temeva in mattinata da quel che si leggeva nei gruppi telegram, dove la protesta è partita.

«Noi non andiamo in piazza per fare casino, le nostre assemblee sono democratiche. Noi siamo qua per dire che non abbiamo organizzato nessun blocco dei treni ma raccontare che c’è una parte di cittadini disperata a causa di tutta questa vicenda, che i diritti costituzionali sono stati repressi: nessuno è più libero di andare al ristorante o al cinema», questo il commento rilasciato ai giornalisti dai manifestanti presenti in piazza che hanno rivendicato la loro indipendenza da qualsiasi partito, movimento o associazione, definendosi «un gruppo spontaneo di cittadini».

Invettive anche contro i giornalisti rei, secondo loro, di propagandare false notizie di parte sulla questione vaccini ed emergenza sanitaria dovuta al Covid.

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