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Una vaccinazione anti Covid

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Altri 57 operatori sanitari sono stati sospesi dall’Asl Bari perché hanno rifiutato il vaccino anti Covid. Si aggiungono agli 11 dipendenti sanzionati due settimane fa, ma non si smorzano le polemiche: l’Ordine dei medici di Bari critica le Asl per la lentezza con cui si sta procedendo con i provvedimenti e per la mancata trasmissione dei dati.

La conseguenza è che, ad oggi, l’Ordine ha potuto sospendere dall’Albo solamente un medico. In Puglia, infatti, solo l’Asl di Bari e quella di Brindisi hanno dato seguito a quella che è una legge dello stato dallo scorso aprile, dopo sei mesi la norma è praticamente quasi del tutto disattesa. L’azienda sanitaria barese, intanto, di pari passo con i provvedimenti sanzionatori, prosegue anche nell’attività di sensibilizzazione alla adesione alla campagna di immunizzazione contro il virus.

«Un’azione – sostiene il direttore generale dell’Asl Bari, Antonio Sanguedolce – che si sta rivelando efficace in quanto continua a ridursi sensibilmente il gruppo di sanitari che non avevano ancora effettuato la vaccinazione. In seguito alle prime sospensioni, necessarie per tutelare la salute di lavoratori e utenti delle strutture ospedaliere e territoriali – spiega – abbiamo ricevuto riscontri positivi e per questo torno a sollecitare tutti gli operatori non ancora vaccinati a farlo senza indugio, e ricordo loro che gli hub e il medico competente sono a disposizione per effettuare immediatamente le somministrazioni».

Come si legge nel provvedimento adottato ieri dalla direzione, i dipendenti non vaccinati vengono sospesi dal «diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che implicano, in qualunque forma, il rischio di diffusione del contagio, e quindi dal servizio con privazione della retribuzione e di qualunque altro compenso o emolumento». La sospensione resta valida, fino «all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021 o il diverso termine che la legge intenda prorogare».

Ma quello di Bari è quasi un caso sporadico, nelle altre province è quasi tutto fermo, fatta eccezione per Brindisi. Tanto che il Consiglio dell’Ordine dei medici di Bari, ieri, per la prima volta, ha potuto a sua volta sospendere dall’Albo un medico: «A distanza di 6 mesi dall’entrata in vigore della legge – scrivono dall’Ordine – i medici dipendenti dalla Asl Bari non vaccinati sembrano essere pochi, probabilmente un numero inferiore alla decina. Mancano invece da parte di Regione e Asl informazioni rispetto ai medici liberi professionisti e dipendenti da altre amministrazioni».

«È paradossale che il ministero della Salute – dice Filippo Anelli, presidente Fnomceo e Omceo Bari – non sia messo nelle condizioni di sapere se i medici che sono propri dipendenti abbiano assolto o meno un obbligo di legge e quindi possano continuare ad esercitare legittimamente la professione. A distanza di mesi dall’entrata in vigore della legge, Regioni e Asl devono accelerare il processo di verifica e comunicazione dei dati».

Secondo i calcoli dell’agenzia regionale InnovaPuglia sarebbero quasi 5mila gli operatori sanitari non immunizzati e di questi circa 900 sarebbero medici. Un dato inaspettato sul quale, però, sono ancora in corso le verifiche da parte delle Asl. Cosa si rischiano gli operatori sanitari che, al termine delle verifiche, risulteranno non immunizzati? Si va dalla sospensione, provvedimento deciso ieri dall’Asl Bari, sino al licenziamento. La norma attribuisce alle aziende sanitarie l’accertamento della mancata osservanza dell’obbligo, che viene comunicato all’interessato, al datore di lavoro e agli Ordini professionali.

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