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Il drone della polizia locale

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DRONI per incastrare gli incivili dei rifiuti. Il Comune di Bari tira dritto: le richieste di chiarimenti da parte del Garante della privacy di settembre scorso non hanno fermato le attività organizzative in vista dell’utilizzo dei droni sulla città di Bari anche in inverno. Dopo l’esperienza in estate, per monitorare gli assembramenti sulle spiagge, è arrivata una lettera del Garante della privacy – autorità presieduta dal professore Pasquale Stanzione – per accertare il corretto trattamento dei dati effettuato mediante l’utilizzo di droni.

Il Comune entro 20 giorni doveva fornire al Garante tutte le informazioni richieste (caratteristiche tecniche dei droni, finalità perseguite, tempi di conservazione delle immagini, comunicazioni a soggetti terzi), inviando copia dell’eventuale valutazione d’impatto sulla protezione dei dati prevista dal regolamento Ue.Con l’avvio dell’istruttoria il Garante intendeva verificare l’impatto dell’iniziativa sulla privacy delle persone interessate e il puntuale rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati.

«Noi abbiamo risposto – spiega il vicesindaco Eugenio Di Sciascio – spiegando che il nostro sistema rispettava tutte le prescrizioni richieste. Infatti dalle immagini dei droni non si vedono né visi né targhe e quindi c’è il massimo rispetto della privacy. Noi abbiamo inviato quindi tutte le nostre controdeduzioni e siamo in attesa di risposte o comunque delle linee guida ministeriali». Nel frattempo però l’amministrazione va avanti nella progettazione dei piani di volo sulle campagne baresi, dove sono presenti decine di discariche abusive, che vengono anche incendiate. Con i conseguenti fumi tossici, pericolosi per i residenti.

«Entro l’anno o al massimo i primi del 2022 partiremo con questo nuovo utilizzo dei droni – conclude Di Sciascio – in attesa appunto delle eventuali indicazioni del Ministero». D’altronde l’uso di droni, telecamere e fototrappole per scovare i responsabili dei roghi era stato chiesto anche dal sindaco Antonio Decaro durante un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Con l’intento – spiegò nell’occasione Decaro – di «cercare di attenuare il fenomeno che sta diventando una pratica diffusa con problemi purtroppo non solo per l’abbandono dei rifiuti, ma roghi tossici che creano disagi dal punto di vista ambientale alle persone che abitano negli edifici che si affacciano su quelle aree».

In estate i roghi erano quasi all’ordine del giorno, così come i controlli che non si sono mai fermati. Numerose le discariche che vengono individuate così come numerose sono state anche le denunce e le multe. Il Comune è inoltre in procinto di attivare nuove fototrappole nelle zone dove avvengono con maggiore frequenza gli abbandoni di ingombranti. Anche in questo caso è stato necessario confrontarsi con le ultime normative sulla privacy prima di procedere con l’utilizzo di questi strumenti per scovare gli incivili. Nel mirino i cosiddetti “svuota cantine” e le zone più colpite come strada San Giorgio Martire, Santa Rita e l’area di Japigia.

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