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La presentazione al Comune di Bari dell’iniziativa per il sostegno al commercio

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Tra chi è pronto a progettare un modo diverso di vivere e riaccendere la propria strada c’è il gruppo spontaneo dei residenti di via Nicolai. Con la misura Strade vive tenteranno di organizzare iniziative in grado di rianimare uno dei tratti di strada del Libertà, tra Quintino Sella e il mercato coperto, meno avvezzo alla socialità e più colpito dal degrado. La misura alla quale cercheranno di aderire è Strade vive.

Punta a sostenere le associazioni di strada e l’animazione delle strade commerciali della città. Ha come obiettivo “quello di promuovere il protagonismo dei commercianti e favorire collaborazioni e alleanze tra loro” attraverso «programmi di animazione sociale e culturale a fini commerciali, anche attraverso l’acquisizione di servizi e forniture, promosse da sodalizi di commercianti, costituiti e costituendi, in collaborazione con associazioni e comitati locali». Ha un budget di 2 milioni di euro complessivi e 150 mila euro da destinare al singolo progetto.

Ed è una delle quattro misure messe a punto da Comune per il sostegno delle attività di prossimità. Un investimento da 6 milioni di euro complessivi dedicati anche a Un negozio non è solo un negozio, per il sostegno dei piccoli esercizi commerciali di vicinato, Mercato vivo e Marcato futuro, quest’ultimo ritagliato per progetti di riutilizzazione del mercato rionale di via Amendola, destinato a diventare il “Mercato contadino” per l’ortofrutta.

Il nome del programma è D_Bari 2022/24, ed è stato definito in conferenza stampa ieri a Palazzo di Città, «coerente con gli obiettivi della politica di coesione 2021-2027 dell’Unione Europea volta a rafforzare la tenuta economica e sociale dei territori, a promuovere la crescita e la competitività delle piccole e medie imprese e a sostenere investimenti che generino benefici sociali e sviluppo territoriale e comunitario».

Un programma che prova a dare risposte concrete alle richieste di rilancio dei piccoli esercizi commerciali e delle strade meno attrattive che hanno subito i danni maggiori a causa dei due anni della pandemia Covid. A presentare il programma, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, insieme agli assessori allo Sviluppo economico e alla Trasformazione digitale, Carla Palone ed Eugenio Di Sciascio, e al direttore della ripartizione Sviluppo economico Mario Marchillo e della responsabile del job centre Porta Futuro, Mina Bonante.

«Per noi – ha spiegato Decaro – un negozio non è mai stato solo un negozio e, a maggior ragione, non lo è oggi: per noi l’insieme delle attività commerciali rappresenta un’infrastruttura economica, sociale, relazionale e culturale diffusa in tutta la città che può davvero fare la differenza».

Decaro ha sottolineato come nei prossimi mesi saranno elaborate altre misure simili a sostegno del settore. La prima volta dell’utilizzo di fondi comunitari per progetti urbani, gli elementi dell’innovazione tecnologica e della transizione ecologica, sono stati invece gli aspetti rimarcati da Palone e Di Sciascio. Per Un negozio non è solo un negozio il budget è di 3 milioni di euro e il contributo 50 mila a progetto.

Servirà a sostenere gli esercizi di vicinato in cambio della promozione di attività e servizi per migliorare il loro quartiere, con sistemi per la riduzione dell’impatto ambientale, per aumentare la sicurezza attraverso l’acquisto e la posa in opera di sistemi adeguati, per garantire l’accessibilità degli ambienti attraverso interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, favorire la digitalizzazione o migliorare il decoro della strada.

Con Mercato vivo è invece a disposizione 1 milione di euro «per sostenere progetti di animazione commerciale, culturale e sociale da realizzare nei mercati su strada e nei mercati coperti cittadini al fine di migliorare le attività di vendita e i servizi, sperimentare nuove funzioni e utilizzi, coinvolgere nuovi pubblici o prolungare gli orari di apertura».

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