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Una immagine dell’interno della struttura come previsto dal progetto

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PARTITA ieri per l’ex Manifattura Tabacchi la corsa per accedere ai fondi per la ricerca del Pnrr. La candidatura è stata inoltrata dall’Invimit, società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, proprietaria della parte dell’immobile nel rione Libertà che nei progetti sarà trasformata nella nuova sede del Cnr.

Un finanziamento, in accordo con Comune e Cnr, che permetterebbe di occuparsi non solo del restyling del contenitore, ma anche di offrire un “contenuto” all’avanguardia. «Proprio ieri – spiega Nuccio Altieri, presidente dell’Invimit – abbiamo candidato il progetto insieme al Cnr e al Comune di Bari ai fondi per la ricerca messi a disposizione con il Pnrr. Questo è il progetto più importante che c’è al Sud nel campo della ricerca». La domanda inoltrata ieri riguarda la partecipazione al “Bando per interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell’Innovazione del Mezzogiorno”.

Si tratta di lavori di circa 36 milioni di euro che prevedono il recupero di ampia parte del compendio produttivo in disuso e l’insediamento nell’immobile di tutti i dipartimenti di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche, unitamente a interventi sulle aree aperte di sosta e ristorazione con implementazione di moduli fotovoltaici: l’intero isolato diventerà dunque un polo multifunzionale di ricerca e di attrazione internazionale, attivo 24 ore su 24, in cui convivranno ricerca, innovazione, commercio, spazi pubblici e di comunità. Ad esempio sarà realizzato anche un street food market e una serra. Ospiterà fino a 700 ricercatori.

Nel mese di gennaio 2021 fu organizzata una conferenza stampa per lanciare l’avvio dei lavori. Lavori che però riguardavano esclusivamente la preparazione del cantiere. Dopo qualche mese tutto si è fermato, e non per via del Covid. «Le norme sulle gare europee – ricorda Altieri – prevedono la validazione del progetto esecutivo. Cioè non bastava che il progetto fosse stato approvato già, ci vuole l’ok del soggetto validatore». Progetto che ha terminato anche questa fase burocratica.

Il prossimo passo sarà la predisposizione della gara di appalto europea. Senza ulteriori intoppi il cantiere potrebbe aprire per l’estate del 2022. I 36 milioni di euro previsti riguardavano il restyling dell’immobile, ma in un secondo momento il Cnr si sarebbe dovuto occupare delle strumentazioni da inserire all’interno. «Adesso ci siamo aperti questa possibilità – prosegue Altieri – di finanziamento dell’intero progetto. Questa è una operazione importante che servirà a valorizzare ancora di più la nuova sede del Cnr. Grazie ai fondi Pnrr creeremmo il centro di ricerca più moderno del Mediterraneo, un polo di eccellenza, non solo per la bellezza del contenitore ma soprattutto del contenuto».

Il percorso comunque non si ferma in attesa dei fondi. «Inizieremo con la predisposizione della gara – conclude Altieri – ma contiamo molto su questo bando. Il progetto è pronto e i fondi sarebbero quindi utilizzati subito. Senza ulteriori perdite di tempo». Nel frattempo l’Invimit potrebbe utilizzare i fondi previsti in precedenza per l’ex Manifattura per investimenti su altri immobili pubblici anche della regione Puglia e della città di Bari.

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