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Pulizia delle strade, verifiche sui bus per le norme anti Covid ed ancora supporto negli uffici. I percettori del reddito di cittadinanza a Bari ora saranno utilizzati per i cosiddetti “Puc”, i progetti utili alla collettività. Dopo un rallentamento dovuto alla pandemia, il Comune è pronto a partire e dal mese di ottobre i primi cittadini che riscuotono il reddito di cittadinanza entreranno “in servizio”. Un servizio speciale, non si tratta infatti di lavoro, ma di azioni di supporto alla città per un massimo di otto ore alla settimana.

«Abbiamo approvato i progetti – spiega il vicesindaco Eugenio Di Sciascio – selezionando gli ammessi e scartando quelli che non potevano essere applicati. Ora parte la fase della selezione dei percettori del reddito di cittadinanza, affidata all’Arpal. Riceveremo dall’agenzia un elenco e partiranno i colloqui». In questa prima fase saranno circa 200 i cittadini a partire.

«Ognuno di loro, una volta ritenuto idoneo – prosegue ancora Di Sciascio – dovrà presentarsi all’ente assegnato e dovrà registrare ogni volta la presenza tramite una app. I Puc sono obbligatori, pena decadenza del diritto di riscuotere il reddito di cittadinanza». Ma scendendo nel dettaglio, il Comune ha per il momento selezionato 12 enti pubblici e privati che hanno presentato la manifestazione di interesse a partecipare al Puc.

AMTAB. L’azienda di trasporto pubblico urbano ha chiesto di poter usufruire di 120 percettori del reddito da utilizzare in varie mansioni. Ma soprattutto a bordo dei bus. Si partirà già a ottobre. «Non faranno i controllori – precisa Di Sciascio – dato che ovviamente non avranno poteri sanzionatori. Potranno però vigilare sul rispetto delle norme anti covid, per esempio contare i passeggeri per evitare il sovraffollamento o invitare all’uso della mascherina. Ma se il passeggero non vorrà usarla, potranno solo segnalare. Non potranno sanzionare o obbligare. Insomma saranno da supporto».

TRIBUNALE E PROCURA. Anche il Tribunale e la Procura hanno partecipato alla manifestazione di interesse per usare i cittadini (112) che ricevono il reddito, ad esempio come supporto alle attività di ufficio. CONSORZIO ASI. Per il consorzio della zona industriale lavoreranno circa 40 persone, in attività di supporto, ad esempio, alla pulizia di margini e bordi. Alcuni saranno “Sentinelle del territorio” per rilevare le zone in condizioni di degrado sempre nella zona industriale.

ARCA. L’Agenzia regionale per la casa ne ha richiesti una decina per attività di gestione e pulizia delle aree verdi (esterne) delle case popolari e per riordino e inventariazione degli archivi dell’ente.

ASL. Tre i progetti presentati dalla Asl di Bari: allestimento di presidi informativi nell’ex Rossani, in piazza Umberto e nella spiaggia di Pane e pomodoro; pulizia tratto del lungomare tra Pane e pomodoro e San Giorgio e servizi di abbellimento e cura della zona del Ser. D.

PARROCCHIA E ARCIDIOCESI. La parrocchia di San Giuseppe ha proposto il progetto “Porta un fiore in Comune” per abbellire le aree del quartiere. L’ Arcidiocesi di Bari-Bitonto ne ha richiesto uno per il centro di ascolto.

SCUOLE. L’istituto Fraccacreta ha proposto l’utilizzo dei baresi che ricevono il reddito di cittadinanza per progetti contro il bullismo, iniziative di pulizia aree verdi, di assistenza ai disabili, di sicurezza fuori dalla scuola.

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