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Da sinistra: Donatella Finocchiaro e Giuliana Simeone, Marco Spagnoli e Domenico Fortunato

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Accezione pienamente pugliese per questi ultimi tre giorni di Bif&st: dopo l’arrivo della Regina Helen Mirren sul palco del Petruzzelli, con il divertente siparietto con Luca Medici intento a disincagliare il tacco dell’attrice statunitense ormai di casa a Tiggiano, nel Salento, oggi sarà la volta di Lino Banfi. La masterclass mattutina alle 9 con la proiezione de Il commissario Lo Gatto, per la regia di Dino Risi, che generazioni su generazioni di italiani conoscono a memoria, un utile e divertente salto nel tempo per analizzare la commedia sexy all’italiana che ha fatto la fortuna non solo di Lino Banfi.

Per la rassegna Cinema e libri è in programma alle 15.30 al Teatro Margherita ore 15:30 la presentazione di Le molte vite di Lino Banfi a cura di Alfredo Baldi, mentre nella serata al Petruzzelli prima della proiezione dell’anteprima internazionale Robuste di Constance Meyer, alle 21.30 a Lino Banfi andrà il premio alla carriera del Bif&st.

Tra gli appuntamenti odierni ad ingresso libero del Bari International Film Festival, sempre al Teatro Margherita di Bari dove sono sempre visitabili i sessanta scatti di Nicola Amato, Daniele Notaristefano e Pasquale Susca dedicati a Ettore Scola, ci sarà Pif alle 17 e Alessio Boni alle 18.30 per le interviste-racconto condotte da Franco Montini e Jean Gili.

Attività che si inseriscono nella retrospettiva La storia, la memoria, 32 film distribuiti dal 2001 ad oggi dalla 01 Distribution, Divisione di Rai Cinema, che ha portato a Bari anche una serie di anteprime, tra le quali Bentornato Papà, il film per la regia di Domenico Fortunato, nel quale è anche attore protagonista insieme a Donatella Finocchiaro. «È un racconto molto emotivo, sembra all’inizio una bella commedia – ha ricordato l’attrice siciliana, tra gli ospiti sempre graditi del Bif&st – ma Domenico con una mano molto delicata ha voluto raccontare cosa succede quando in una famiglia irrompe la malattia. Io credo che il pubblico si riconoscerà molto in questo vissuto». Una storia di tanti interni di famiglia odierni quella di Bentornato Papà: sullo sfondo una chiara allusione all’Ilva di Taranto per Franco Semeraro, insieme al successo sul lavoro, le problematiche dei figli, l’amore sincero di sua moglie. E poi all’improvviso un’emorragia cerebrale. Che stravolge la vita di tutti, non solo del protagonista.

Al Teatro Piccinni per l’anteprima nazionale di ieri di Bentornato Papà, realizzato in gran parte in Puglia, in Valle d’Itria e in particolare Martina Franca, anche il direttore generale di 01 Distribution, il barese Luigi Lonigro, che ha ricordato il valore della Puglia che fa cinema. «In questi 20 anni ho visto la Puglia cambiare e crescere a dismisura, grazie al lavoro fatto dall’Apulia Film Commission nell’intercettare le produzioni cinematografiche. Abbiamo qualcosa che nessuno ci può togliere, la bellezza dei pugliesi, la capacità di ospitare.

Ora bisogna solo non dare niente per scontato e migliorare nella ricettività, e qui devono darsi da fare gli amministratori pubblici. L’industria del cinema ormai ha colonizzato la Puglia – ha sottolineato Lonigro – si arriva a girare anche quattro film al mese. E qui le persone ci tornano: io non credo che ci sarà una curva discendente. Per il 2022 dobbiamo aspettarci una ripartenza. Dell’industria cinematografica, dei cinema, della frequentazione del grande schermo da parte degli spettatori».

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