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Nunzio Cognetti, l’operaio trentenne di Andria morto giovedì sera

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Stava lavorando alla produzione di conserve in una azienda di trasformazione agroalimentare di Andria, l’operaio 30enne Nunzio Cognetti, quando è morto, nella serata di giovedì, dopo essere finito in una vasca per la preparazione di quei prodotti. Per lui, gli operatori sanitari giunti sul posto, la Agrinatura nella zona di Castel del Monte, dopo i tentativi di rianimarlo hanno potuto solo constatarne il decesso.

Anche i colleghi avevano provato disperatamente a soccorrerlo, tirandolo fuori dalla vasca in cui era finito, scivolato o risucchiato dopo essere rimasto incastrato in un macchinario mentre lavorava alla preparazione di un sugo. Su questo, ricostruendo l’esatta dinamica dell’accaduto, stanno cercando di fare chiarezza gli investigatori, la polizia di Andria, coordinata nelle indagini dalla procura di Trani, che ha aperto un fascicolo di inchiesta, al momento a carico di ignoti, per omicidio colposo e violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.

Sul posto, infatti, sono intervenuti anche i tecnici dello Spesal, della Asl Bt, per verificare l’applicazione delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il corpo di Cognetti sarà sottoposto all’esame autoptico. «Una vita stroncata così tragicamente dà solo tanto dolore – ha detto la sindaca di Andria, Giovanna Bruno – Siamo tutti costernati per la morte del giovane operaio – aggiunge – e non c’è nulla che si possa dire ma solo esprimere dolore. Quanto alla ricostruzione dell’accaduto non possiamo che attendere l’esito delle indagini».

Dolore e vicinanza sono espressi dalla Cgil in un messaggio di cordoglio alla moglie e ai figli del 30enne. «Non è più possibile sopportare che si esca di casa al mattino per andare a lavoro per non fare più ritorno. Si tratta di morti annunciate all’interno di un sistema in cui spesso ci troviamo difronte a scarsi controlli, ad una mancata prevenzione, formazione e rispetto delle leggi e delle norme esistenti. Il comparto agricolo, che nella Bat rappresenta un settore fondamentale per l’economia, è tra i più esposti al rischio di infortuni e malattie professionali.

Bisogna, dunque, agire in fretta perché nel 2021 non si può continuare a morire sul lavoro in un sistema in cui il profitto viene prima della salute – dice il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti. Mentre il segretario generale Cgil Bat Biagio D’Alberto, chiede al Prefetto di convocare urgentemente il tavolo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre all’intensificazione dei controlli e alla istituzione dell’ispettorato provinciale del lavoro.

Cordoglio anche da parte del segretario generale dell’Ugl e dell’Ugl Puglia, rispettivamente Paolo Capone e Giuseppe Sanzò. «Un’altra giovane vita spezzata sul posto di lavoro – affermano – una tragedia inaccettabile che non è degna di un Paese civile. In attesa che le Forze dell’ordine facciano piena luce sulle cause del decesso, ribadiamo la necessità di adottare un piano nazionale per fermare queste stragi che non possiamo derubricare a mere fatalità».

Per i sindacalisti, «Occorre implementare i controlli ispettivi incrementando l’organico, rivedere le norme sanzionatorie e garantire un maggior coordinamento delle banche dati. È fondamentale, inoltre, potenziare la formazione e la cultura sulla sicurezza a cominciare dalle scuole».

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