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Il fine settimana consente riflessioni che i tempi strettissimi della politica sembrerebbero di norma impedire, specie nel corso di un’emergenza epidemiologica che di sicuro non contribuisce a rasserenare il clima. Amedeo Bottaro si sarà schiarito le idee? Non sono in pochi a ritenere di prossima soluzione la crisi aperta e sembra abilmente pilotata dallo stesso sindaco di Trani, piuttosto seccato dall’atteggiamento di alcuni esponenti dell’amministrazione ed in particolare delle forze che compongono la sua maggioranza.

Voci di corridoio diffuse dalle malelingue? Nient’affatto: le parole pronunciate in pubblico durante il consiglio comunale dello scorso 15 dicembre hanno sancito l’insofferenza e l’irritazione del primo cittadino verso i tatticismi evidentemente riscontrati nei contrasti sul regolamento del patrimonio immobiliare come sui contenuti del Piano annuale per il diritto allo studio. Un attacco perentorio agli elementi ritenuti “di disturbo” rispetto all’azione amministrativa, che Bottaro intende far procedere speditamente.

L’episodio della rinuncia, da parte dell’assessore Raffaella Merra, alla delega sull’ambiente ha preceduto la scelta, effettuata dallo stesso sindaco, di sottrarle quelle ai rapporti con l’Amiu (l’azienda municipalizzata di igiene urbana) ed ai servizi cimiteriali. Tre giorni più tardi, in occasione delle elezioni provinciali, sono emerse in superficie altre fratture (specie quella fra Biancolillo e il gruppo “Con”) che hanno contribuito alla dispersione di voti e all’ipotesi di azzeramento della Giunta, tutt’altro che nascosta, ha sortito l’effetto (voluto?) di apparire poco credibile e invece il capo dell’amministrazione ha piazzato la sua mossa a sorpresa sotto le festività.

L’accordo con Tommaso Laurora per l’ingresso di almeno un componente di suo gradimento nella nuova formazione assessorile sarebbe già chiuso: l’entrata in schieramento di ben quattro consiglieri (lo stesso Laurora, sua sorella Erika, Mariangela Scialandrone e Felice Corraro) allargherebbe il campo della maggioranza a 26 seggi compreso Bottaro al punto da marginalizzare ulteriormente le opposizioni, ridotte ad appena 7 rappresentanti (Ferri e Cozzoli di Fratelli d’Italia, Di Leo della Lega, De Toma di Forza Italia, Centrone della lista Palumbo e lo stesso ex candidato Sindaco di centrodestra più il pentastellato Branà).

Il rimpasto è nell’aria e a pagarne le spese dovrebbero essere Alessandro Cervino (ex assessore al patrimonio) ed Eugenio Martello (già titolare dei servizi sociali) mentre gli altri sette componenti sembrano destinati alla conferma. Un nome circolato con insistenza per l’ingresso in giunta è quello dell’avvocato Pierluigi Colangelo, presidente di Legambiente Trani. La vera partita, in queste ore, si sta giocando sull’assegnazione delle deleghe più pesanti, che definiranno meglio equilibri e rapporti di forza. L’ipotesi di un dietrofront di Bottaro rispetto alla decisione di accettare l’ingresso del gruppo di Laurora è ancora sul banco ma sempre meno concreta.

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