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La vendemmia nei terreni confiscati di Cerignola intitolati a Michele Cianci (foto Foggiatoday)

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CERIGNOLA – La sveglia suona ogni mattina tra le 5 e le 5,30. Poi di corsa in campagna, alle porte di Cerignola (Foggia). Sette ettari che fino a qualche anno fa erano nelle mani della mafia, sono stati confiscati e intitolati a una vittima innocente, Michele Cianci, titolare di un’armeria, ucciso il 2 dicembre 1991 nel suo negozio, preso di mira con l’obiettivo di rubare le armi. Si oppose e venne freddato. Aveva 43 anni.


Quel terreno ha una seconda vita in memoria di chi non c’è più: qui da dieci giorni è iniziata la vendemmia per produrre il vino rosso di Puglia di indicazione geografica protetta (Igp) ed è stata avviata anche la raccolta di olive , le ‘belle’ di Cerignola.

Il terreno alle porte del Comune che oggi e domani torna al voto, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose deliberato il 10 ottobre 2019, è stato affidato in gestione all’associazione temporanea di scopo (Ats) “Le terre di Peppino Di Vittorio”, composta dalle cooperative sociali Altereco in qualità di capofila, Medtraining e il centro di servizio al volontariato di Foggia.

«C’è voglia di cambiare le cose e di trasformare questo terreno in avamposto della legalità, esempio di antimafia sociale e luogo di lavoro e riscatto anche per chi ha sbagliato – ha spiegato a LaPresse il presidente della cooperativa Altereco, Vincenzo Pugliese, 42 anni, di Cerignola (Foggia) – Accogliamo chi si trova in condizioni difficili, come i disabili o chi ha alle spalle un passato di tossicodipendenza oppure ha scontato un debito con la giustizia e promuoviamo l’agricoltura – spiega – Cambiare le cose è possibile e noi lo stiamo facendo assieme, certo è un lavoro atipico, a volte faticoso, ma dà enormi soddisfazioni».

Le prime arriveranno a ridosso di Natale, quando sarà imbottigliato il rosso di Puglia. «Contiamo di riuscire ad arrivare a 3.500-4mila bottiglie per il primo anno di vendemmia, mentre per le olive speriamo di riuscire a raccoglierne 20-30 quintali – dice.

«La distribuzione avverrà attraverso i contatti social della rete di cooperative». Esperienza analoga è stata portata avanti dalla coop Altereco sul terreno confiscato alla mafia che si trova in contrada Scarafone, sempre a Cerignola, dove sono stati già raccolti grappoli d’uva. Grappoli di libertà.

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