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BARI – «Può capitare che una progettazione così complessa e allo stesso tempo urgente possa subire aggiornamenti e integrazioni in corso d’opera, con un conseguente aumento dei costi. E un’esperienza che chiunque abbia curato lavori in edilizia, a partire da una ristrutturazione di un’abitazione o di una proprietà, conosce bene».

Così in una nota l’azienda Costruzioni Brozzi srl (Cobar) di Altamura (Bari) nei confronti della quale l’altro ieri ieri sono state eseguite delle perquisizioni da parte della Guardia di Finanza disposte dalla Procura della Repubblica del Tribunale del capoluogo pugliese, nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione dell’ospedale covid nella Fiera del Levante che ha portato poco prima di Natale all’arresto dell’ex dirigente della sezione della Protezione civile regionale Antonio Mario Lerario con l’accusa di corruzione.

Il procuratore della Cobar Domenico Barozzi è indagato per falso ideologico e turbata libertà degli incanti. “Le notizie sulla presunta esistenza di irregolarità su affidamenti relativi all’emergenza sanitaria legata alla pandemia in Puglia – continua la nota – stanno portando le autorità a indagare anche sulla costruzione dell’ospedale-Covid all’interno della Fiera del Levante.

E una fase in cui la Magistratura può e deve accertare ogni procedura nell’interesse della collettività, e la nostra azienda intende cooperare pienamente, con la serenità di chi sa di aver rispettato la legge in qualsiasi circostanza.Come tutte le imprese coinvolte nella gestione dell’emergenza, siamo consapevoli del dovere morale di rispondere del nostro operato, e siamo fiduciosi di poter dimostrare la nostra estraneità a qualsiasi condotta inopportuna».

Per la costruzione dell’Ospedale-Covid in Fiera: è accaduto che «a lavori già in corso, la committenza ci ha chiesto di prevedere la realizzazione di nuove sale operatorie, di un reparto dedicato ai dializzati, dell’hub vaccini e dei relativi uffici amministrativi, di impianti elettrici decisamente più potenti rispetto a quanto previsto per aumentare la sicurezza della struttura, di impianti meccanici più potenti per sopperire le obsolescenze funzionali dei padiglioni esistenti, corridoi di collegamento delle Terapie intensive coperti e meccanizzati con pressione negativa, pavimentazioni più spesse per neutralizzare i difetti delle pavimentazioni esistenti, interventi sulle coperture, sulle strutture e sugli ambienti dei padiglioni esistenti».

«Questo, e solo questo – sostiene Cobar – spiega i motivi dell’incremento dei costi rispetto alle stime iniziali. Affrontiamo dunque questa fase di indagini – evidenzia l’azienda – con tranquillità, ma allo stesso tempo con il desiderio di difenderci da ricostruzioni infondate e allusive che minano una reputazione costruita in oltre 40 anni di lavoro duro e silenzioso, con la fedina penale immacolata. Restiamo dunque – doverosamente – conclude Cobar – al servizio della Magistratura, confidando che sia fatta al più presto piena chiarezza, nel nome della verità e della giustizia»

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