X
<
>

Un medico

Condividi:
1 minuto per la lettura

SONO circa 150mila i pugliesi che, secondo stime della Fimmg (Federazione italiana del medici di medicina generale), rischiano di trovarsi senza medico di famiglia se dovessero scattare i provvedimenti di sospensione nei confronti dei camici bianchi non vaccinati.

«Considerando che i medici di famiglia pugliesi non ancora vaccinati sono circa un centinaio, se questi saranno sospesi, come previsto dalle norme, non meno di 150mila persone troveranno gli ambulatori chiusi, a meno che non si corra ai ripari», spiega all’Agi il segretario generale della Fimmg pugliese, Donato Monopoli.

In tutta la Puglia gli operatori sanitari ad oggi non vaccinati sono circa 5mila, come ha riferito nei giorni scorsi l’assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco. Di questi, in base a quanto risulta all’Ordine dei medici di Bari, circa 230 sono medici.

«I medici non vaccinati sono potenziali vettori di virus – aggiunge Donato Monopoli – e quindi soggetti all’obbligo vaccinale. Il fatto che potrebbero lasciare i loro pazienti senza alcuna assistenza è un grosso problema, direi ingestibile, se questi colleghi non si dovessero vaccinare adeguandosi al dispositivo nazionale e a quello regionale. I cittadini si trovano di fronte al rischio concreto di non avere più un medico da un giorno all’altro».

Una soluzione, secondo Fimmg, potrebbe essere quella di spalmare i pazienti nei bacini assistenziali di altri medici di medicina generale.

«Distribuire 150mila assistiti ad altri medici è sì una via d’uscita, ma sarebbe un rimedio temporaneo – ragione Donato Monopoli – che non si potrebbe comunque applicare nelle piccole comunità, ad esempio nei comuni minori, dove gli ambulatori sono scarsi ed i disagi sarebbero gravissimi». 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE