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Potenziate i servizi e recuperare il personale impiegato nei centri vaccinali già supportato dai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti e volontari. È la proposta dell’intersindacale medici (Smi, Snami, SiMet, Cgil Fp, Ugs medici) per accorciare i tempi per l’esecuzione e i risultati dei tamponi antiCovid, divenuti durante quella che ormai si può definire quarta ondata.

Un invito, quello all’interno del documento firmato dal segretario regionale Francesco Pazienza, rivolto al governatore Michele Emiliano, che ha anche la delega a alla Salute, al direttore del dipartimento, Vito Montanaro, e ai direttori generali delle Asl provinciali pugliesi. Il sistema di tracciamento in Puglia è in tilt, è completamente saltato e si sono allungati a dismisura i tempi di attesa per sottoporsi al test molecolare in caso di sospetta infezione Covid o solo per avere il risultato. Anche negli ambulatori privati i reagenti sono terminati e prima del 5 gennaio è impossibile prenotare un appuntamento.

Farmacie e centri analisi nel frattempo registrano code con attese di ore, così come accade per i punti dove si effettuano test molecolari delle Asl, a cominciare dai cosiddetti drive through, i punti dove è possibile sottoporsi al tampone rimanendo a bordo delle proprie auto, che le aziende sanitarie provano a rafforzare visti i grandi numeri delle richieste.

Nella sola giornata di ieri sono stati registrati 93 mila 009 test, un record assoluto per la Puglia. Per l’intersindacale dei medici c’è il rischio di blocco del sistema delle quarantene e dell’isolamento. Per questo sollecitano, l’assessorato alla Salute e i direttori generali “ad attivarsi per mettere in condizioni i professionisti dei dipartimenti di lgiene e Sisp di svolgere al meglio i propri compiti in merito ai tamponi e tracciamenti per evitare che i lunghi tempi di controlli comportino vere e proprie segregazioni in casa dei pazienti”.

Provvedimenti, come il rafforzamento dei centri dove effettuare il tampone molecolare e del personale per il servizio domiciliare, ritenendo “in questa fase in cui non si può ridurre tempo da dedicare a pazienti oncologici, cardiopatici, diabetici, ipertesi ed altre patologie per motivi sanitari, etici e deontologici”. Nel frattempo sono segnalati a centinaia i pugliesi e i vacanzieri bloccati in casa o nelle strutture ricettive in attesa dell’esecuzione di un tampone o dell’esito dello stesso.

Le indicazioni da parte della cabina di regia della Regione sembrano andare nella direzione giusta. Già ella giornata di mercoledì l’Asl di Bari, ad esempio, aveva ha deciso di attivare un nuovo piano per potenziare i centri dove effettuare i tamponi e rafforzare la capacità di fare test. «In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica e sulla base delle esigenze territoriali – aveva spiegato il direttore generale, Antonio Sanguedolce – il dipartimento di prevenzione è al lavoro su due fronti: aumentare la capacità erogativa delle attuali 14 postazioni già attive incrementando giornate e orari di apertura e attivare un processo di potenziamento anche con nuove postazioni per assicurare più test molecolari possibili».

A Bari il drive through di Japigia che eroga una media giornaliera di 1000 test molecolari da ieri è aperto anche di pomeriggio e aumenterà la capacità di effettuare test, con un potenziamento del personale. Col rafforzamento dei 14 punti dove poter sottoporsi all’analisi, tra Bari e provincia si potrà superare la media di 60mila tamponi giornalieri.

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