X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

BARI – Aspettativa di vita che cala a livelli più altri rispetto al resto del Mezzogiorno. Criminalità che, soprattutto nel Foggiano, rialza la testa tra omicidi, rapine e furti. Ma anche qualche nota positiva, come la capacità del Comune di Bari di offrire un buon numero di servizi online, evitando quindi ai cittadini file davanti agli sportelli e attese infinite.

È quanto emerge dalla rilevazione Istat sulle “Misure del benessere equo e sostenibile dei territori” che ha certificato con i dati pubblicati ieri il tragico impatto della pandemia Covid in Puglia come nel resto del Paese.

Un anno e due mesi in meno in Italia, il doppio in Lombardia, quasi il quadruplo nelle province più colpite dal Covid: è il calo dell’aspettativa di vita accertato nel 2020. E con i suoi oltre 25mila decessi per Coronavirus dell’anno scorso (ora sono quasi 34mila) non poteva che essere la Lombardia la regione in cui il calo è più evidente: se in tutta Italia la speranza di vita alla nascita si è ridotta a 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne), i territori maggiormente colpiti dal covid come Bergamo, Cremona e Lodi hanno registrato un calo per gli uomini di 4,3 e 4,5 anni, i dati più alti in assoluto. In Puglia la pandemia Covid ha “accorciato” la speranza di vita di 1,2 anni, il dato più elevato al Sud. Le Regioni dove si vive più a lungo sono l’Umbria (83,1, -0,9), la Toscana (83 anni, -0,6) e il Veneto (82,8, -1).

La pandemia ha avuto effetti drammatici anche sull’economia e il lavoro: a Foggia e provincia l’occupazione nella fascia di età 20 e 64 anni è scesa al 42,6% per colpa della pandemia Covid, uno dei dati più bassi d’Italia, fanno peggio solo Crotone (35,6%) Vibo Valentia (40,0%), Caltanissetta (41,2%), Napoli (41,4%). Secondo il report Istat, il tasso di occupazione della popolazione in età compresa tra 20 e 64 anni in media Italia è sceso al 62,6% dal 63,5% del 2019, al Sud, invece, il tasso di occupazione in questa fascia di età è del 48%, rispetto al 71,5% del Nord e al 67,4% del Centro.

Dopo Calabria e Sardegna, la Puglia è la regione italiana che ha registrato il maggior numero di omicidi volontari in rapporto alla popolazione: nel 2019 sono stati 0,7 ogni 100mila abitanti, contro la media nazionale di 0,5. «Nel 2019 – si legge nel report Istat – il numero di omicidi volontari consumati in Italia è pari a 0,5 per 100mila abitanti, più elevato nel Mezzogiorno (0,7) e in generale calo nell’ultimo decennio (era 0,9 per 100mila nel 2010)». Osservando, invece, il dato aggregato relativo ai «delitti violenti» Foggia è tra le province con più reati denunciati, 21,2 ogni 10mila residenti. «La distribuzione territoriale degli altri delitti violenti denunciati – si legge – non segue un gradiente geografico netto.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE