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Telefoni roventi in Puglia, che si attesta come la Regione più “spendacciona” per quanto riguarda i costi di telefonia fissa. A dirlo è la Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, nel rating della spesa pubblica realizzato per l’Adnkronos nell’ambito del progetto “Pitagora”. Spulciando le tabelle si scopre che le strutture della Regione governata da Michele Emiliano nel 2020 hanno speso 3 milioni 240 mila euro di telefonia fissa, a fronte degli 847.382 euro spesi nel 2019: un esborso giudicato dalla Fondazione Gari come “fuori controllo” perché supererebbe di oltre il 100% la spesa media del parametro di riferimento per quell’Ente, in relazione alla voce di spesa in esame.

Per questo motivo alla Puglia viene assegnato un rating ‘C’, il più basso. Sotto la lente di ingrandimento anche la somma sborsata dall’Abruzzo per la telefonia fissa (601.985 euro), una performance di spesa valutata con una ‘B’.

In cima alla classifica troviamo le Regioni virtuose e quindi premiate con una tripla ‘A’, dal momento che la cifra spesa viene considerata dall’algoritmo del Centro Ricerche della Gazzetta Amministrativa “inferiore o uguale” alla media di riferimento per quel singolo Ente. Parliamo di: Basilicata, che nel 2020 ha speso 17.745 euro in bollette di telefonia fissa; Liguria (41.532 euro); Lombardia (160.026 euro); Sicilia (171.223 euro); Veneto (103.618 euro). Bene anche Marche (88.928 euro) e Toscana (180.119 euro), che si guadagnano una doppia ‘A’.

Una telefonata allunga la vita, ma anche le voci di costo in bolletta. E’ il caso della Regione Piemonte che, stando ai dati elaborati dal Centro Ricerche della Fondazione Gazzetta Amministrativa, nel 2020 ha speso 503.814 euro in bollette di telefonia mobile per le sue strutture. Una cifra che, sebbene in calo rispetto ai 555.950 euro spesi nel 2019, viene comunque considerata “fuori controllo” dalla Fondazione Gari, che nell’ambito del progetto ‘Pitagorà ha realizzato per l’Adnkronos un rating della spesa pubblica delle Regioni italiane. Al Piemonte è stato assegnato – per quanto riguarda le spese di telefonia mobile – il voto più basso, ovvero il rating ‘C’.

Viene considerata eccessiva rispetto ai parametri di riferimento anche la performance dell’Emilia Romagna (425.995 euro), che infatti ottiene una ‘B’. Nell’elenco delle Regioni più “efficienti”, premiate con un rating ‘AAA’, troviamo: Abruzzo, che nel 2020 ha speso solo 12.345 euro in chiamate dal cellulare; Calabria (15.006 euro); Lazio (41.056 euro); Lombardia (87.898 euro). Bene anche Liguria (25.129 euro) e Puglia (63.316 euro), alle quali la Fondazione Gazzetta Amministrativa assegna una doppia ‘A’.

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