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Il campo di Borgo Mezzanone, struttura al centro dell’indagine

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Oltre cinque milioni in cinque anni, è questa la spesa della Protezione civile pugliese nell’ambito delle politiche dell’immigrazione e accoglienza, con un maggiore esborso concentrato dal 2020 in poi. Dopo gli appalti e la spesa per fronteggiare l’emergenza Covid, i fari della commissione del Consiglio regionale ieri si sono spostati sul capitolo «immigrazione»: gli accertamenti amministrativi sono scattati dopo l’arresto, lo scorso dicembre, dell’ex capo della Protezione civile regionale, Mario Lerario, accusato di aver intascato due presunte tangenti da altrettanti imprenditori.

Ieri mattina in commissione è stato ascoltato l’attuale dirigente della Protezione civile, Nicola Lopane, ed è emerso da una prima lettura dei documenti che dal 2017 al 2021 la Regione ha impegnato circa 5,3 milioni di euro e sono stati emessi mandati di pagamento per 3,4 milioni.

Per tutti gli interventi relativi al centro immigrati di Borgo Mezzanone, nel Foggiano, sui quali sono in corso anche le indagini della Procura di Bari, non sono stati ancora completati i collaudi. Per gli investimenti nel settore dell’immigrazione e accoglienza sono stati usati in gran parte fondi del Pon legalità, mentre le somme a carico del bilancio autonomo della Regione sono state impiegate per pasti e rimborso spese ai gruppi di volontari.

Su richiesta del presidente della commissione, Fabiano Amati, la Protezione civile trasmetterà una tabella con tutte le spese del quinquennio contenente il nome dei beneficiari e la modalità di affidamento e importo.

«Resta ora da capire – commenta Amati – le modalità degli affidamenti, su cui il servizio Protezione civile depositerà apposita relazione nei prossimi giorni, e chiarire alcune voci specifiche. Sino al 2020 – aggiunge – le spese per le politiche d’accoglienza degli immigrati riguardavano essenzialmente i pasti, con la gestione dei campi affidata alle associazioni di volontariato.

Dal 2020 la spesa si è corredata di ulteriori voci, relative ad allestimento di campi, realizzazione di impianti elettrici e idrici, e allestimento di un’ambulanza concessa in dotazione alla guardia di finanza, il cui acquisto fu effettuato con i fondi dell’emergenza Covid.

Restiamo in attesa di un’ulteriore relazione con le informazioni più approfondite sulle modalità di affidamento dei servizi e dei lavori, sull’iter istruttorio-motivazionale delle spese e su eventuali suddivisioni delle commesse a contraenti diversi ma per uguale oggetto e destinazione».

Dalle audizioni svolte sino ad ora, è emerso anche che, tra il 2020 e il 2021, la Protezione civile pugliese, sotto la guida di Lerario, ha speso circa 202 milioni per far fronte all’emergenza Covid. Una somma ingente sulla quale sono in corso le verifiche.

Nel 2020, per l’emergenza Covid-19, la Protezione civile ha gestito circa 129 milioni di euro, di cui 110 milioni derivanti dal fondo sanitario regionale e 19 milioni tra ristori e bilancio regionale autonomo. Di questi sono stati spesi 128 milioni e 200 mila euro. Per il 2021, invece, su uno stanziato di 76 milioni di euro, sono stati impegnati 73 milioni e 400 mila euro.

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