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Il Tribunale di Foggia

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FOGGIA – E’ stato condannato a 30 anni di reclusione Angelo Di Meo, 44 anni, di Cerignola (Foggia) unico imputato e reo confesso di aver ucciso l’ex moglie, Nunzia Compierchio, 41 anni, con 5 colpi di pistola il 5 luglio 2020. Il femminicidio avvenne nell’abitazione della donna, in cui erano presenti i due figli minori. La Corte d’Assise di Foggia, di fronte alla quale si è svolto il processo, ha riconosciuto i futili motivi contestati dalla procura e riconducibili a una lite scaturita dopo una richiesta di denaro, ma ha escluso l’ulteriore aggravante costituita dalla premeditazione.

La Corte, inoltre, ha riconosciuto un vizio parziale di mente all’imputato, così com’era stato accertato da una perizia svolta nella fase delle indagini e per questo ha disposto il ricovero del 44enne, per un periodo di tre anni, in una struttura sanitaria per persone affette da disturbi mentali. In passato Di Meo era stato arrestato in flagranza nel luglio del 2017 per estorsione, accusato di aver preteso dei soldi dal padre dietro minacce di morte.

I giudici, infine, hanno riconosciuto una provvisionale di centomila euro per i familiari della donna che si sono costituiti parte civile e sono stati rappresentati in giudizio dagli avvocati Giovanni Quarticelli e Vincenzo Totaro del foro di Foggia, il primo per i figli e il secondo per i fratelli e le sorelle.
«Il processo è stato definito in tempi rapidi essendoci stata la confessione dell’imputato e la Corte ha accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero», spiega a LaPresse il penalista Quarticelli. Le motivazioni saranno depositate fra 90 giorni. L’atroce delitto sconvolse l’intera comunità.
I parenti e i vicini descrissero le forti tensioni tra i due ex coniugi con l’uomo che non si rassegnava alla fine del matrimonio.

Cerignola è stata purtroppo protagonista negli ultimi due anni di ben quattro femminicidi. Prima di Nunzia, era il novembre 2019, in un casolare alla periferia di Cerignola, il 70enne Francesco Ciuffreda impugnò una pistola e uccise la vicina di casa – Luminita Brocan, 55 anni, rumena – e ferito gravemente la moglie, poi si è tolto la vita con la stessa arma.

La moglie, Giuseppina Pantone, è deceduta in ospedale, dopo due settimane di agonia (era in ‘protezione cerebrale’). Anna Petronelli, classe 1940, è invece l’ultima donna uccisa, a Cerignola, per mano di un uomo. Mentre era ancora a letto, il marito le ha puntato la pistola contro e ha fatto fuoco attraverso il cuscino, senza lasciarle scampo.
Lei è la quarta vittima registrata nel centro ofantino negli ultimi due anni. Di queste, tre sono state uccise del proprio marito/compagno.

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