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Loredana Capone soddisfatta per i risultati del Pd ma preoccupata per l’astensionismo

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Loredana Capone lo scrive con orgoglio sulle sue pagine social. «ll Pd stravince nelle grandi città e non solo. Vince la politica del buon senso e della coerenza. Quella che di fronte alla pandemia ha scelto la salute dei cittadini, che stando nel Governo ne ha sostenuto le azioni positive, che ha puntato sull’Europa riaffermandone ruolo e valore». Che il Pd sia il vincitore in questa tornata elettorale di amministrative ci sono pochi dubbi, come sottolinea la presidente del Consiglio regionale.

La posizione coerente dei Dem sulla pandemia e sull’importanza dei vaccini alla lunga ha pagato. E lo ha fatto anche in Puglia, dove il partito si appresta a rinnovare i suoi vertici, dalla federazione regionale a quelle provinciali. Marco Lacarra è pronto alla riconferma ma vuole attorno a sé il maggior consenso possibile. Ha sicuramente quello del governatore Michele Emiliano, se pure dall’esterno, e quello del sindaco di Bari Antonio Decaro. Venerdì scadono i termini per le candidature.

Non sembrano all’orizzonte concretizzarsi altre figure, eppure circolano voci che non escludono una possibile alternativa individuabile dalla minoranza in una donna. Il nome più ricorrente è quello della deputata di San Pietro Vernotico Elisa Mariano, considerata vicina all’ex ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. Un nome che sposterebbe più a sinistra l’asse del partito in Puglia, ma sul quale sarebbe necessaria comunque una larga convergenza.

Oggi è prevista una riunione a Roma e sul tavolo della segreteria di Enrico Letta ci sarà anche la questione Puglia, dove cambieranno comunque le cariche delle federazioni provinciali. Il deputato Ubaldo Pagano è incompatibile con la segreteria di Bari, per la quale il favorito è il vicecapo di gabinetto della Regione, Domenico De Santis. Nel suo intervento Capone ha ricordato anche un dato che deve fare molto riflettere i protagonisti della politica: l’astensionismo.

«Non possiamo trascurare – ha sottolineato – chi in queste elezioni ha scelto di non andare a votare, chi non ha riconosciuto alla politica la capacità di risolvere i problemi concreti: i più fragili, quelle cittadine e quei cittadini che vivono ai margini delle nostre città e che oggi, più che mai, hanno bisogno della nostra attenzione». In Puglia al ballottaggio ha votato il 53,90 per cento degli aventi diritto (al primo turno erano stati il 10 per cento in più gli elettori). Un numero particolarmente basso se pur al di sopra della media nazionale ancorata addirittura dieci punti indietro.

Si è passati dal 60,3 per cento che ha premiato a Ruvo di Puglia il sindaco Pasquale Chieco al 48,23 di Cerignola, dove il ritorno alle urne dopo lo scioglimento del Comune per mafia nel 2019 non sembra aver segnato la voglia di riscatto dei cittadini, nonostante la vittoria del magistrato in pensione Francesco Bonito (sostenuto dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, da Senso Civico, Con Emiliano) contro l’ex sindaco, “l’impresentabile” Franco Metta, in attesa di giudizio sulla sua incandidabilità. Un dato che, al di là dei trionfalismi, non merita solo una riflessione ma un cambio di radicale da parte della politica.

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