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Michele Emiliano

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I paletti dello statuto regionale, i conti che non tornano e i ribaltoni della giustizia amministrativa. In una sorta di tela di Penelope. Con Michele Emiliano costretto ogni volta a fare e disfare i suoi piani. Tra nomi che entrano nella lista, altri che escono o altri ancora che vengono depennati. Resta in salita la manovra di assestamento della giunta regionale, rimasta a ranghi ridotti dopo gli addii degli assessori Pier Luigi Lopalco alla Sanità e di Massimo Bray alla Cultura. Due deleghe di peso che il presidente della Regione Puglia potrà gestire in prima persona, ma sino a un certo punto. Diventa così non più rinviabile il mini-rimpasto che i fedelissimi del governatore annunciano per la prossima settimana.

La mezza pausa pre-natalizia, tra San Nicola e l’Immacolata, potrebbe aiutare a schiarire le idee e ad agevolare il confronto con le forze politiche di maggioranza. Ma la strada verso la soluzione è abbastanza stretta: nulla, ad esempio, impedirebbe al presidente di nominare da subito Grassi assessore esterno alla Cultura, ma questa scelta sbarrerebbe contestualmente la strada a un altro eventuale assessore esterno per la casella della sanità. Costringendo il governatore a pescare il successore di Lopalco tra i banchi del Consiglio regionale.

Lo statuto limita a due il numero degli assessori esterni, cioè di coloro che non sono stati eletti consiglieri regionali. E in un ipotetico schema con i tecnici Grassi alla Cultura e la confermata Anna Grazia Maraschio all’Urbanistica e Ambiente, significherebbe in automatico tenere fuori la nomina di un esperto che possa gestire la macchina della salute e della pandemia. Il governatore non a caso avrebbe, in una prima fase, sondato le disponibilità dell’oncologo Francesco Schittulli e del medico salentino Rocco Palese.

Nomi di primo piano ma con una forte connotazione politica nel centrodestra: Schittulli già presidente della Provincia di Bari e Palese prima assessore con Fitto e poi coordinatore dell’opposizione ai tempi di Vendola presidente. Emiliano, anche in virtù del suo civismo allargato, non avrebbe alcun problema a pescare dal campo degli ex avversari, ma questo provocherebbe più di un malore tra i consiglieri regionali del PD, già molto freddi nei confronti del progetto presidenziale sulla federazione delle civiche. Insomma, un bel rompicapo da risolvere con un eventuale piano B.

L’assessore alla Cultura e al Turismo potrebbe arrivare dalla lista Con – che ha perso un assessore dopo le dimissioni di Lopalco – e in particolare dal capogruppo Gianfranco Lopane. Per la sanità Emiliano avrebbe così le mani libere potendo chiamare dall’esterno un tecnico e rifare qualche manovrina nell’esecutivo. L’assessore Maraschio ad esempio resterebbe solo con la delega all’ambiente e perderebbe l’urbanistica, dirottata verso un’altra collega. Si fa il nome dell’assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia.

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