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Ignazio Zullo, capogruppo Fdi; Stefano Lacatena, capogruppo Fi; Davide Bellomo, capogruppo della Lega

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Se nel centrosinistra pugliese le bocche restano cucite sull’arresto dell’ex capo della Protezione civile, ad eccezione del governatore Emiliano, nel centrodestra litigano persino. Il fronte dell’opposizione si è spaccato, non che sino ad oggi in Consiglio si fosse vista molta unità di intenti tra i tre principali partiti, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Ma la vicenda Lerario ha evidenziato con maggiore forza le divisioni interne al centrodestra che si erano già manifestate durante la campagna elettorale per le Regionali di quasi un anno e mezzo fa.

Così, la richiesta da parte di Fdi di istituire una commissione speciale d’inchiesta interna è diventato motivo di diverbio: «Apprendiamo che i colleghi di Fratelli d’Italia vorrebbero una commissione di indagine sulla gestione Covid alla luce di quanto sta emergendo dalle cronache pugliesi. Allora, ci domandiamo e domandiamo a loro: il consigliere Renato Perrini, componente di Fdi, presiede la commissione consiliare di Inchiesta sulla criminalità e ben potrebbe far luce sulle vicende che stanno scuotendo la nostra regione.

Del resto, in queste ore, Perrini ha convocato già la Commissione e, quindi, altre iniziative risultano decisamente pleonastiche. Non c’è bisogno di istituire nuovi organismi, perdendo tempo, quando già ne esiste uno in grado di approfondire il fenomeno», attaccano i consiglieri di Fi, Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta. «Ci auguriamo, perciò, che il presidente Perrini eserciti le sue prerogative con determinazione e noi lo supporteremo, dando un contributo di trasparenza e verità ai cittadini pugliesi», aggiungono.

La Lega, dal canto suo, resta alla finestra senza proferire parola su quanto sta accadendo. Il gruppo del Carroccio è in buona compagnia: anche nel centrosinistra nessun commento o iniziative, eppure ad essere in ballo, stando all’impianto accusatorio, ci sono appalti milionari che hanno riguardato la vita amministrative della Regione negli ultimi due anni, dal Covid all’accoglienza dei migranti. Il M5S, dopo giorni di attesa, ieri è intervenuto: «Serve un cambio di passo da parte del presidente della Giunta Michele Emiliano nel coinvolgimento della maggioranza nella gestione delle nomine e strumenti più efficaci di controllo, perché quello che sta accadendo in questi giorni non può e non deve più ripetersi», dichiarano i pentastellati.

Il centrodestra, invece, anziché provare a compattarsi ha mostrato il suo punto debole: le divisioni. Non è un mistero che in Puglia si riflettano le logiche nazionali, con Fratelli d’Italia a fare una opposizione più dura, mentre Forza Italia e Lega appaiono più «dialoganti». Un po’ per effetto indiretto della larga coalizione romana, un po’ per la capacità di «inglobare» di Emiliano. Fdi, però, va avanti sulla propria strada e ha convocato per giovedì una conferenza stampa per spiegare i motivi dell’iniziativa annunciata nei giorni scorsi: «Dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno travolto e stravolto i vertici della Sanità e della Protezione civile – incalzano i consiglieri di Fdi – siamo ancor più rammaricati per l’occasione mancata: l’istituzione di una Commissione speciale d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid in Puglia. Una richiesta presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia e che la maggioranza di rosso-gialla bocciato senza esitazione e tentennamenti. Con argomentazioni risibili».

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