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Michele Emiliano, Fabiano Amati

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Cinque ore di confronto serrato, con il «blitz» non previsto del governatore Emiliano. Il clima in casa Pd si fa sempre più rovente, ieri pomeriggio c’è stata la riunione per discutere della nomina ad assessore alla Sanità dell’ex Forza Italia, Rocco Palese. All’incontro si è presentato inaspettatamente anche Michele Emiliano, che ha preso per primo la parola per motivare la propria scelta.

La presenza del presidente della Regione ha indispettito più di qualcuno, è stata vista come un tentativo di «ingerenza» per evitare che fossero prese decisioni drastiche, come quella di ritirare gli assessori dalla Giunta. «Avrebbe dovuto incontrarci prima della nomina, non a cose fatte», commenta un consigliere regionale.

Ieri si sono confrontate le due anime del partito, da una parte Emiliano, il segretario regionale Marco Lacarra, che ha provato a mediare e fare da paciere, e i deputati Francesco Boccia e Ubaldo Pagano; dall’altra i consiglieri regionali Michele Mazzarano, Fabiano Amati, Paolo Campo, Donato Metallo, Ruggiero Mennea, oltre al parlamentare Michele Bordo.

A sorpresa, anche la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, è stata critica sulla nomina di Palese. Emiliano, invece, ha difeso la scelta: «La riunione – sostiene – è stata molto utile. Il Pd mi ha fatto comprendere che il ruolo che il civismo e le liste civiche svolgono sul territorio va regolato, perché la concorrenza troppo intensa che le liste civiche fanno al Pd alle volte provoca dei conflitti, che evidentemente la nomina di Rocco Palese ha poi fatto in qualche maniera detonare.

Noi abbiamo ribadito, come Giunta, che quella di Palese è una nomina tecnica». Secondo Emiliano è stato scelto «un uomo esperto, competente, riconosciuto nei ministeri, stimato dalle forze politiche di maggioranza e opposizione». «La riunione – ha concluso – è finita in maniera assolutamente positiva, rimangono in alcuni casi posizioni diverse, ma c’è soprattutto una cosa che va chiarita: il Partito democratico avrebbe tranquillamente potuto avere personalità in grado di svolgere il ruolo di assessore, ma le condizioni in questo momento hanno fatto scegliere al presidente un tecnico, un dipendente della Regione Puglia.

E credo che alla fine, con calma, anche spiegando bene questa cosa a tutti i militanti del Pd, si potrà ricomporre questa incomprensione che si è verificata». A chi gli ha contestato l’ennesimo allargamento e apertura ad esponenti di centrodestra, Emiliano ha replicato che Palese non è più iscritto ad alcun partito da diversi anni e non sarebbe impegnato direttamente in politica. Fatto contestato da alcuni partecipanti, che gli hanno fatto notare che, in realtà, Palese, seppure non in prima persona, durante le ultime Regionali avrebbe sostenuto proprio Emiliano in Salento e la candidatura dell’attuale assessore Alessandro Delli Noci.

Il faccia a faccia, però, non ha prodotto alcuna decisione, se non quella del gruppo consiliare di riconvocarsi nei prossimi giorni. Sul tavolo resta la proposta di Amati di ritirare gli assessori Pd e dare appoggio esterno alla Giunta. «Riunione insoddisfacente, il gruppo Pd deve ora esprimersi sulla mia proposta», annuncia proprio Amati.

«Emiliano – dice l’esponente Dem – ritiene che in Puglia non ci sia nessuno migliore di Palese e mi ha costretto a ricordare, carte e numeri alla mano, che mi sembra una scelta inadeguata perché l’assessore alla Sanità non è un tecnico se sa fare le punture, ma se risulta preparato su profili ordinamentali e organizzativi». Il gruppo Pd ieri si è ricompattato parzialmente, ma difficilmente si arriverà alla decisione di uscire dal governo.

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