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Il dg Massimo Cassano

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Pd contro Massimo Cassano: lo scontro tra una frangia dei Dem e il direttore generale dell’Agenzia per le politiche del Lavoro della Regione Puglia è andato in scena ieri mattina durante le audizioni in VI commissione consiliare. Terreno del conflitto, il destino di circa 200 lavoratori interinali e la gestione complessiva dell’Agenzia. Dietro la questione tecnica, però, ci sono anche diatribe politiche, con Cassano, ex Forza Italia, che non è mai stato ben visto da alcuni esponenti del gruppo del Partito democratico.

Adesso, però, con l’acuirsi del duello tra la minoranza Dem e il governatore Michele Emiliano, Cassano è tornato nel mirino e una parte del Pd vorrebbe che venisse sollevato dall’incarico di direttore generale dell’Arpal. Ieri ci sono state scintille tra Cassano e il dem Michele Mazzarano, con il primo a difendere il suo operato e il secondo pronto a sommergerlo di critiche.

«Fateci lavorare», ha ripetuto più volte il direttore dell’Agenzia, a voler evidenziare il clima tutt’altro che disteso nei suoi confronti. Cassano ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita dell’Arpal, sottolineando, a più riprese, che quando ha ricevuto l’incarico esisteva il deserto attorno.

«Non c’era nulla», ha detto. Non c’era, a suo dire, una struttura, non c’erano dipendenti, i centri per l’impiego avevano perso quasi tutti i dipendenti, passati da circa 1.200 a 300. Quindi, Cassano si è attribuito il merito di aver messo su l’Agenzia dal nulla, con l’aiuto dei suoi stretti collaboratori, mentre «gli altri manco sapevano cosa fosse Arpal».

«Entro aprile – ha poi annunciato – dobbiamo assumere quasi 1.200 persone e non so dove metterle» perché le strutture dei centri per l’impiego non sono adeguati. «Abbiamo una situazione difficilissima da gestire – ha sottolineato Cassano – fateci lavorare in pace. I Comuni non hanno spazi». Ma Mazzarano lo ha punzecchiato e «bocciato»: «Non si possono trattare come un ferro vecchio i lavoratori somministrati Arpal che hanno tenuto in piedi per anni i Centri per l’impiego», ha dichiarato durante i lavori della commissione consiliare congiunta VI e II alla presenza anche dei rappresentati sindacali.

«È necessario un cambio radicale di strategia – ha continuato Mazzarano – perché la pandemia e le nuove misure di inclusione e di sostegno al reddito, hanno cambiato profondamente sia il ruolo che gli impegni dei centri per l’impiego. Il Consiglio regionale in sede di bilancio ha dato un orientamento chiaro sulle azioni che Arpal avrebbe dovuto mettere in campo per dare continuità amministrativa ai centri per l’impiego.

A distanza di quasi due mesi quella norma è ancora in gran parte disattesa, calpestando sia la dignità del Consiglio, ma cosa più grave, la dignità dei lavoratori. L’autoisolamento in cui ha finora operato il direttore di Arpal non solo si è dimostrato infruttuoso, ma è in contrasto con la buona pratica e la cultura del confronto sociale che è la nostra bussola». Prime scintille di un fuoco che potrebbe divampare del tutto.

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