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Il generale Francesco Paolo Figliuolo e il maggior generale dell’Esercito Tommaso Petroni

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Con la firma del premier Draghi al decreto, il maggior generale dell’Esercito Tommaso Petroni prende ufficialmente il posto del commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, e guiderà – da venerdì 1 aprile – l’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia. Sarà di fatto l’ultimo chilometro prima di lasciare poi le incombenze derivanti dal Covid in capo al ministero della Salute.

La neonata struttura, infatti, durerà solo nove mesi, fino al 31 dicembre 2022. La scelta di Petroni si inserisce in continuità con il suo predecessore, anche lui generale, Figliuolo. Petroni è da circa un anno capo dell’area logistico-operativa della stessa struttura commissariale.

Dal prossimo 1 aprile, il maggior generale avrà nove mesi a disposizione per portare a termine quella che viene considerata la road map verso la fine dell’emergenza sanitaria. L’Unità di cui è nominato direttore avrà un organico più snello della struttura di Figliuolo, anche in ragione della flessione della domanda di vaccini. Sarà composta da una parte del personale della struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per l’emergenza Covid e da personale in servizio al Ministero della Salute.

Le funzioni vicarie del Direttore dell’Unità sono attribuite a Giovanni Leonardi, dirigente del Ministero della Salute. L’Unità subentra in tutti i rapporti attivi e passivi facenti capo al Commissario straordinario e curerà «la definizione e, ove possibile, la conclusione delle attività amministrative, contabili e giuridiche ancora in corso», attribuite alla competenza di Figliuolo. Con la nomina, il generale degli alpini lascerà definitivamente la struttura e tornerà al suo altro ruolo, quello di Comandante operativo di vertice interforze, che coordina, pianifica e dirige le operazioni dei quasi diecimila militari italiani impegnati in missioni all’estero.

Chi è Petroni – Il maggior generale Tommaso Petroni, nominato ieri direttore della nuova unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, ha svolto una carriera militare in gran parte all’insegna della logistica e dei trasporti, con diverse missioni all’estero, incarichi di comando in Italia e studi di perfezionamento.

Petroni – sposato, due figli, Luca ed Elena – ha conseguito tra gli altri un master di secondo livello in «Management dei materiali complessi» e svolto un corso di perfezionamento post-lauream in «Management della logistica», entrambi presso la Sapienza di Roma.

Sessanta anni, originario di Canosa di Puglia, si è arruolato nell’Esercito nel 1981. Nel corso della sua carriera ha partecipato quale comandante dello squadrone manutenzione elicotteri alla missione “Airone” in Kurdistan e alla missione “Ibis” in Somalia. Nel 2001 ha assunto l’incarico di capo delle operazioni ferroviarie presso il Comando Nato KFOR in Kosovo. Dal 2006 al 2009 ha svolto l’incarico di capo sezione pianificazione logistica presso il “Rapid Nato Deployable Corps” a Valencia, in Spagna.

Dal 6 novembre 2015 al 4 ottobre 2018 è stato direttore del Polo di mantenimento pesante nord di Piacenza. Nel 2009 ha assunto il comando del 4/o Reggimento sostegno dell’Aviazione dell’Esercito, mentre dal 2011 al 2015 ha prestato servizio quale capo ufficio Armamento presso il Comando logistico dell’Esercito e quale capo ufficio logistico presso il Comando per la Formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito.

Dal 6 novembre 2015 al 4 ottobre 2018, Petroni è stato Direttore del Polo di mantenimento pesante Nord di Piacenza. Dall’ottobre 2018 ad aprile 2021, il maggior generale Petroni a Roma ha svolto gli incarichi di capo reparto Trasporti e capo reparto Materiali occupandosi della gestione di tutti i trasporti nazionali ed internazionali a supporto di Enti e Reparti dell’Esercito italiano. Cavaliere della Repubblica, ha ricevuto diverse onorificenze per le missioni di pace in Kurdistan, Somalia e Kosovo.

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