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L’urlo liberatorio di Antenucci dopo il gol del Bari ad Andria

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Fidelis Andria 0
Bari 3

FIDELIS ANDRIA (3-5-2): Dini 6.5; De Marino 4.5 (33’ st Lacassia 6), Venturini 4.5, Sabatino 5.5; Casoli 5, Gaeta 6 (28’ st Bubas sv), Bonavolontà 5 (28’ st Dipinto sv), Di Noia 5 (14’ st Bolognese 6), Nunzella 6; Di Piazza 5, Alberti 5 (1’ st Tulli 5.5). A disposizione: Vandelli, Paparesta, Alcibiade, Graziano, Pelliccia, Leonetti A., Carullo. Allenatore: Ginestra 5

BARI (4-3-1-2): Frattali 6; Pucino 6.5, Terranova 7, Celiento 7.5, Mazzotta 6 (28’ st Ricci 6); Scavone 6, Maita 7 (45’ st Bianco sv), D’Errico 6.5 (28’ st Mallamo sv); Botta 8; Antenucci 8 (45’ st Simeri sv), Paponi 7.5 (33’ st Cheddira 6). A disposizione: Polverino, Belli, Gigliotti, De Risio, Lollo, Di Gennaro, Citro.Allenatore: Mignani 7

ARBITRO: Fontani di Siena 5

RETI: 20’ pt Antenucci (rig.), 38’ pt Paponi, 27’ st Antenucci

NOTE: Squadre in campo con la maglietta “Non lavartene le mani” a sostegno della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, osservato un minuto di silenzio per la Giornata mondiale delle vittime della strada. Spettatori 5418 (dato abbonati non disponibile per l’istituzione della Giornata Biancazzurra) per un incasso di 77.185 euro. Ammoniti Di Noia, Sabatino, D’Errico, Venturini, Frattali, Terranova, Simeri. Recupero 2‘ pt, 5‘ st. Angoli 3-3.

ANDRIA – Alla Fidelis non riesce lo scherzetto, il Bari continua la sua corsa verso la Serie B.
Si può riassumere così la partita del “Degli Ulivi” che ha visto trionfare i biancorossi per 0-3 in un incontro senza storia.
Antenucci (su rigore) e Paponi portano avanti i galletti nel primo tempo, nella ripresa è ancora il numero 7 a chiudere la contesa, illuminato da un Botta in forma smagliante.

Il Bari sfata il tabù trasferta (non vinceva lontano dal “San Nicola” dal 17 ottobre, 1-3 a Campobasso) e quello di Andria (prima vittoria all’ombra del Castel del Monte), l’Andria ritrova i demoni che hanno incidentato la stagione finora, con una partita sinistramente simile a quella di campionato contro il Foggia per prestazione e uguale per risultato.
Ginestra conferma dieci undicesimi rispetto alla vittoria trasferta di Pagani, con l’unica modifica che corrisponde a Di Piazza in luogo di Bubas a formare il duo di attacco con Alberti.

Diverse novità in casa Bari, invece, rispetto alla vittoria sudata contro la Vibonese; Mazzotta rimpiazza Ricci, in affanno contro i calabresi, Maita si riposiziona da play per fare spazio all’ex D’Errico nel ruolo di mezzala sinistra, ma la vera sorpresa è nel duo offensivo, dove Mignani sceglie Paponi come partner d’attacco di capitan Antenucci.

Prima del fischio d’inizio le due curve danno il meglio di loro con uno spettacolo di luci e fumogeni, che si prolungherà lungo tutta la partita in una fantastica cornice di colore bianco-azzurra-rossa.
Il primo tentativo da segnalare, dopo nemmeno tre minuti, è ad opera della Fidelis: sponda di Alberti per Di Piazza che percorre diversi metri vicino alla linea laterale, entra in area dove Celiento gli copre lo specchio, il suo sinistro viene deviato dal centrale biancorosso in corner.

Passano dieci minuti, Botta scucchiaia per Antenucci che arriva sul fondo e mette il pallone nell’area piccola dove l’intervento di Venturini in anticipo su Paponi è provvidenziale. Il primo vero brivido della gara arriva al quarto d’ora: assolo di D’Errico che si accentra, si coordina e colpisce dai 30 metri: il suo destro è preciso e pulito ma va solo vicino al palo.

Il primo episodio fondamentale della gara arriva al diciottesimo: cross di Antenucci dalla sinistra, Paponi conclude in area piccola, ma è disturbato dall’atterramento di Venturini, l’arbitro ritiene l’intervento passibile della massima punizione.

Sul dischetto si presenta Antenucci: conclusione centrale con Dini che si butta alla sua destra, galletti avanti. Alla mezz’ora sale in cattedra Botta, che prima scodella un cross perfetto per la testa di Antenucci, che colpisce con forza e potenza ma trova l’opposizione in volo di Dini, poi fa ammonire Sabatino, saltandolo all’altezza dell’incrocio delle linee di centrocampo e laterale con un gioco di prestigio: il centrale siciliano era diffidato, salterà la trasferta di Messina.

Lampo isolato della Fidelis che va vicina al gol con Casoli, che impatta con la fronte un corner di Nunzella ma sfiora la traversa. Il raddoppio degli uomini di Mignani arriva ancora sul binario Antenucci-Paponi, con uno sviluppo simile a quello che ha portato il rigore: il centravanti molisano si allarga sul fondo sulla sinistra e mette un traversone teso nell’area piccola, questa volta Venturini si fa passare la sfera sotto le gambe permettendo la deviazione di Paponi, che è letale e da zero metri mette in rete.

Il raddoppio indirizza la partita verso i baresi, che guadagnano sempre più fiducia, in particolare il terzetto avanzato. Botta scambia con Paponi, salta di netto Bonavolontà e carica un fendente mancino perfetto dal limite dell’area che scheggia la traversa e finisce fuori.

Al ritorno dagli spogliatoi Ginestra prova a dare una scossa portando più qualità con l’ingresso di Tulli in luogo di Alberti, ma il copione non cambia. D’Errico sguscia sulla sinistra e tira, deviato; sul corner successivo Paponi colpisce in anticipo sul primo palo, fuori. Il Bari gestisce senza troppi patemi il doppio vantaggio nella prima parte del secondo tempo, controllando senza apparente difficoltà le confusionarie idee della Fidelis, che vorrebbe trovare Di Piazza sulla velocità ma rimbalza sul muro di gomma Celiento-Terranova.

Il colpo del KO arriva quasi alla mezz’ora della seconda frazione: Botta crea ancora una volta superiorità oltre la metà campo e taglia il campo per Antenucci, che all’ingresso dell’area prende il tempo a Sabatino e colpisce con un diagonale destro potente: la risposta plastica di Dini torna sui piedi del numero 7 barese che ribadisce in rete con una palombella su cui l’estremo andriese non può nulla.

Partita virtualmente chiusa, ma i biancorossi giocano oramai sulle ali dell’entusiasmo: azione a specchio rispetto a quella della rete, Botta questa volta imbecca Antenucci sul centrosinistra, il suo mancino vede ancora la risposta di Dini. Pucino disegna un cross perfetto per la testa di Mallamo che colpisce cadendo e manda fuori, l’arbitro alza la bandiera a segnalare il fuorigioco.

Occasione in offside anche per la Fidelis all’inizio del recupero, a mostrare quantomeno orgoglio: Nunzella scava per Di Piazza che colpisce di controbalzo col mancino, Frattali para coi piedi ma è tutto fermo. Al fischio finale non mancano i fischi per la Fidelis, che offre una prestazione deludente sotto tutti gli aspetti (tecnico, caratteriale e tattico).

Dall’altra parte è festa per il derby vinto e per aver assestato un altro colpo a contendenti alla B come Catanzaro e Avellino, con entrambe che hanno pareggiato.

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